Da tempo l’Uisp è impegnata per il riconoscimento dei Diritti delle persone LGBTIQ. Attraverso seminari, convegni, momenti di formazione l’associazione ha avviato un attento percorso di crescita e di attenzione verso le persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intrasessuali e Queer. E’ in uno di questi appuntamenti che, nel maggio scorso, è stata affrontata una specifica riflessione sulla transessualità, in merito ai problemi che le persone transessuali riscontrano nello svolgimento delle attività sportive. Sono problemi e difficoltà molteplici che vivono sulla propria pelle, a partire dall’accettazione da parte di coloro con cui si allenano e giocano. Al centro c’è il tema dell’accettazione di un corpo che sta cambiando ed assume le caratteristiche dell’altro sesso. Sono persone che hanno bisogno di una specifica attenzione nell’ambito sportivo, di spazi adeguati negli impianti, di essere riconosciute ed accolte.
L’Uisp è partita proprio da questo punto per fare qualcosa di concreto: accogliere e riconoscere le persone LGBTIQ, anche attraverso il tesseramento. Per questo l’Uisp ha analizzato le esperienze avviate in particolare nel mondo accademico. In diverse Università del nostro Paese è possibile per le persone transessuali richiedere di attivare un percorso “Alias”, soluzione che anche l’Uisp ha intrapreso e che offre ai propri soci che stanno affrontando il tortuoso cammino del cambiamento di genere.
Ai fini del tesseramento Uisp, le persone che avranno avviato un percorso di riassegnazione del sesso potranno comunque iscriversi all’Uisp con l’identità “di elezione”, senza attendere l’esito del lungo iter giudiziale di rettificazione degli atti anagrafici. Il nome sarà utilizzabile nello svolgimento delle attività dell’Uisp e garantirà comunque tutte le coperture assicurative previste per gli associati Uisp. La richiesta di attivazione della identità “Alias” potrà essere rivolta ai Comitati territoriali Uisp.
“Si tratta di un ulteriore esempio di come lo sport sociale possa contribuire ad allargare il campo dei diritti di tutti. Significa non solo poter garantire il diritto alla pratica sportiva, ma al riconoscimento dell’identità personale di ciascuno. Ogni persona è unica e diversa e crediamo sia importante affermare tale unicità”, dice il presidente nazionale Uisp, Vincenzo Manco.
“Questo risultato è stato possibile grazie ad un percorso di conoscenza e di rispetto che stiamo facendo da tempo all’interno della nostra associazione, insieme alle Università, e relativo alle tematiche, ai problemi e ai diritti degli sportivi transessuali – conclude Manco – ciò anche grazie all’impegno che più soggetti hanno messo in campo, come l’associazione Rete Lenford – Avvocatura per i Diritti delle persone LGBTI e alla disponibilità del broker assicurativo Marsh”.
“Da alcuni anni l’Uisp si sta confrontando insieme alle associazioni Lgbtiq sulle tematiche inerenti lo sport, per combattere pregiudizi e diffondere una cultura di rispetto e conoscenza – dice Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti Uisp – in particolare abbiamo cercato di stare al fianco degli sportivi e delle sportive transessuali per contribuire a rendere visibili le contraddizioni di tipo giuridico e amministrativo che sono costrette ad affrontare. Lo abbiamo fatto grazie alla sollecitazione di alcune nostre basi associative come ASD Bugs di Bologna e il gruppo TRANS di Bologna che hanno avviato questo percorso con noi. Ringraziamo della collaborazione anche il Comune di Bologna e il gruppo Ready di Torino”.
L’Uisp terrà a Torino il 7 e 8 ottobre il seminario nazionale diretto ad operatori ed educatori “Formarsi per affermare i diritti delle persone Lgbtiq nello sport”, modulo formativo messo a punto con il Centro SiNapsi e l’Università Federico II di Napoli e organizzato i collaborazione con Torino Pride.
Dai prossimi giorni, allegando idonea documentazione che attesti l’iter intrapreso in relazione al cambiamento di genere, i Comitati territoriali Uisp saranno in grado di ricevere la richiesta di tesseramento assegnando un’identità “Alias”. Un ulteriore passo per i diritti di tutte, di tutti, di tutt*.