“Vogliamo esprimere piena solidarietà ai quattro poliziotti rimasti feriti ieri in occasione del derby Vicenza-Padova. Ennesime vittime di quella che ancora è un pura follia, un campionato di calcio, il cui esito è un vero e proprio bollettino di guerra, con decine di appartenenti alle Forze dell’ordine che sistematicamente vengono spediti a farsi aggredire e a rischiare la vita e la salute per qualcosa che, sinceramente, con lo sport non ha nulla a che fare. Il calcio si conferma un enorme business per pochi, una mera occasione per un insensato sfogo di violenza per altri, e una sicura trappola per gli operatori delle Forze dell’ordine impiegai in massa in questo delirio settimanale. Ma è ora di dire basta a questa mattanza, che subiamo senza tutele e per pochi spiccioli che neppure arrivano. La sicurezza deve essere a carico dei club calcistici, quelli che si arricchiscono all’inverosimile, e non manifestano alcun serio impegno per ‘tenere a freno’ certe tifoserie violente con cui pure, all’occorrenza, sono ben capaci di dialogare”.
Con questo duro commento Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, torna a ribadire una richiesta da anni avanzata dal Sindacato Indipendente di Polizia, dopo l’ennesima domenica di scontri, avvenuti questa volta a Vicenza, in occasione del derby di serie C con il Padova. Gli incidenti si sono verificati nel momento di afflusso allo stadio, quando alcuni ultras biancoscudati sono scesi dai pullman lanciando petardi verso le Forze dell’ordine quindi cercando di entrare in contatto con i tifosi vicentini. Quattro gli agenti di polizia rimasti feriti, con prognosi dai 5 ai 20 giorni.
“Anno dopo anno – insiste Pianese -, report dopo report, non si fa che confermare, ogni volta, che il binomio calcio e violenza persiste, e che a farne le spese sono sempre, massicciamente, gli operatori delle Forze di Polizia. Meno di un anno fa lo stesso Capo della Polizia ammoniva ‘allo scorso 31 marzo sono stati oltre 165.000 gli uomini dei contingenti delle forze dell’ordine impiegati, in questa stagione, nelle partite di calcio: è un dato che dovrebbe far accapponare la pelle, un lusso che questo paese non si può più permettere. Anche perché queste persone non stanno lì gratis et amore dei. Significa straordinari, domeniche, quindi recuperi e riposi. Sono risorse sottratte ad altri controlli sul territorio’, ricordando come nella stagione ci siano stati ben 75 incontri di calcio caratterizzati da scontri. A novembre poi, anche Gabrielli ebbe a commentare ‘per recuperare una dimensione civile dello sport, e del calcio in particolare, è necessario che ognuno faccia la sua
parte comprese le società che devono assumersi le loro responsabilità. Ebbene – conclude il leader del Coisp – quanto fatto finora decisamente non basta. In particolare in tema di rischi e di costi, che devono gravare sulle società. Siamo pronti a scommettere che poi le cose andranno meglio”.