“Italia, pronti, via!”: era il 1 aprile 1984 e l’Italia si preparava a vivere un’avventura sportiva tutta nuova. Si chiamava Vivicittà, perché intercettava un nuovo fenomeno di massa: correre nelle strade, contestare il traffico e lo smog, immaginare città più vivibili. Le stracittadine podistiche, quelle che negli anni avrebbero allineato alla partenza decine di migliaia di sportivi, ancora non esistevano. “Vivicittà” fu definita dai giornali la "corsa più grande del mondo", ideata e organizzata dall’Uisp in venti città italiana, da Torino a Palermo, da Firenze a Roma e Napoli. Parteciparono complessivamente 30.000 podisti, con maglie azzurre, gialle e bianche, per differenziare la distanza delle rispettive prove: mezzamaratona, dieci chilometri e non competitiva.
L’edizione 2018 di Vivicittà si terrà domenica 15 aprile e scatteranno simultaneamente al via dato da Radio 1 Rai, 48 città in Italia e 12 all’estero. Oggi, a 35 anni di distanza, Vivicittà conserva il profumo dello sport epico e modernissimo: correre e sapersi guardare intorno, perché il traguardo sia diritti, ambiente e solidarietà. E soprattutto sapersi innovare: quest’anno la novità si chiama “ViviMiguel”, staffetta in pista che si terrà il 17 aprile riservata ai ragazzi delle superiori di diverse città italiane. “ViviMiguel” è organizzata da Corsa di Miguel, Uisp e Fidal, in collaborazione con Ussi e con il Ministero dell’Istruzione.