Gli Azzurri non riescono a superare il muro eretto dall’Irlanda del Nord. A fine marzo bisognerà passare dagli spareggi per conquistare la qualificazione al Mondiale…
La promozione deve attendere, l’Italia dovrà passare dagli ‘esami di riparazione’. A Belfast, dove 63 anni fa si era fatta sfuggire per la prima volta la qualificazione alla fase finale del Mondiale, l’Italia non va oltre lo 0-0 con l’Irlanda del Nord e vede sfumare il primo posto del Gruppo C. Ad andare al Mondiale è la Svizzera, che batte 4-0 la Bulgaria costringendoci a passare dai play off a fine marzo per poter staccare il biglietto per il Qatar. Non ci basta chiudere il girone da imbattuti, paghiamo il pareggio casalingo di settembre con la Bulgaria e soprattutto i due rigori sbagliati negli scontri diretti con gli elvetici. Al Windsor Park l’Italia fatica a trovare spazi contro un’avversaria arroccata a difesa dell’area di rigore. Ci prova nel primo tempo con il tridente leggero formato da Chiesa, Insigne e Berardi, poi nella ripresa Mancini inserisce anche Belotti e Scamacca ma la musica non cambia. Niente da fare, il gol non arriva. A Lucerna invece la Svizzera si risparmia nel primo tempo per poi calare il poker nella ripresa. Quattro reti bastano e avanzano per guadagnarsi un viaggio in prima classe per il Qatar.
LA PARTITA. Rispetto al match di venerdì Mancini fa solo due cambi, inserendo Tonali al posto di Locatelli e preferendo Berardi a un centravanti d’area di rigore come Belotti. Due mosse già viste nella ripresa della sfida con la Svizzera, quando grazie all’ingresso in campo del milanista e dell’attaccante del Sassuolo l’Italia era riuscita a guadagnare campo e a mettere in difficoltà la difesa elvetica. Berardi va così a formare il tridente leggero con Chiesa e Insigne, con il numero 10 azzurro schierato nel ruolo di falso nove.
L’Irlanda del Nord, raccolta nel suo 5-3-2, non ha subito reti nelle tre gare del girone disputate al Windsor Park. E’ una squadra che concede poco, difendendosi con dieci uomini nella propria metà campo per poi ripartire. Il pallino del gioco, e non potrebbe essere altrimenti, è in mano all’Italia, che all’8’ si affaccia per la prima volta nell’area avversaria con una bella verticalizzazione di Insigne per Di Lorenzo, una giocata riproposta più volte a Napoli dagli artefici del gol dell’1-1 con la Svizzera. Sul tiro cross del numero 2 azzurro il pallone è smanacciato da Peacock-Farrell, che nella prima mezzora dovrà poi sporcarsi i guanti solo per bloccare senza problemi un tiro a giro telefonato di Insigne. Manca l’ultimo passaggio all’Italia, che colleziona calci d’angolo ma non ha i saltatori per sfruttare al meglio le palle inattive. Meglio giocare palla a terra, come espressamente chiesto da Mancini alla vigilia, anche se gli spazi sono pochi. Al 37’ da un errore di Flanagan il pallone arriva a Berardi, servizio puntuale per Insigne che però in area perde il tempo per la battuta a rete. Si va all’intervallo sullo 0-0, stesso risultato della sfida di Lucerna tra Svizzera e Bulgaria.
A inizio ripresa Mancini inserisce Cristante al posto di Tonali, un cambio forse dettato anche dal cartellino giallo che pende sulle spalle del centrocampista rossonero. Al 3’ ci prova ancora Insigne, ma la mira è sbagliata. Ma al 5’ è l’Italia a rischiare grosso: Lewis, pescato tutto solo sul secondo palo, serve di prima al volo Saville, che calcia da pochi passi chiamando alla deviazione Donnarumma. Intanto, nell’altra gara del girone, il giovane Okafor porta avanti la Svizzera e poco dopo Vargas raddoppia. Il pareggio all’Italia non basta più. Per andare al Mondiale bisogna vincere e per farlo – verità lapalissiana – è indispensabile segnare. Una giocata di Berardi libera al tiro Chiesa, ma il sinistro a giro è fuori. Entra Belotti al posto di Barella per dare più peso e centimetri all’attacco, poi Locatelli e Bernardeschi rilevano Jorginho e Insigne. L’Italia prova a produrre il massimo sforzo, ma il muro nord irlandese è difficile da superare. Intanto a Lucerna la Svizzera dilaga. Emerson dalla distanza non trova la porta, poi lascia il posto a Scamacca. E’ l’ultima carta per provare a raggiungere la qualificazione. Ma ormai è tardi e nel finale è Bonucci a salvare sulla linea dopo che Washington ha aggirato Donnarumma. La Svizzera va al Mondiale, l’Italia ai play off. A fine marzo serviranno due vittorie per poter volare tra un anno in Qatar.