Atp Sinner positivo per un farmaco: niente squalifica, giocherà lo US Open

Solo 400 punti decurtati in classifica e nessuna squalifica. È la sentenza della ITIA, la Tennis Integrity Agency, per la positività di Jannik Sinner a un controllo antidoping effettuato durante il torneo di Indian Wells. Sinner è risultato positivo al metabolita del clostebolo in bassissima concentrazione (meno di un miliardesimo di grammo).

La leggerezza della sentenza fa comprendere l’insussistenza della colpa di Jannik, positivo a una sostanza contenuta in uno spray acquistabile in qualunque farmacia italiana, utilizzato per trattare una piccola ferita del suo fisioterapista, che lo avrebbe poi massaggiato. In questo modo Jannik sarebbe risultato positivo per contaminazione trans-dermale.

Lo è per la bassissima concentrazione, per l’inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni: fattori che la stessa ITIA ha accertato. Altrimenti in caso di colpa provata e di assunzione in concentrazioni elevate di sostanze migliorative della prestazione sarebbe arrivata una sospensione.

Lo dimostra, a esempio, il precedente di Maria Sharapova squalificata per quattro anni poi ridotti a due per aver continuato a utilizzare il meldonium non essendo per sua leggerezza consapevole del fatto che era stata nel frattempo inserita nella lista delle sostanze proibite.

Sinner rimane un patrimonio del tennis italiano e mondiale. Un campione, che ha giocato tutta l’estate e vinto il Masters 1000 di Cincinnati con la spada di Damocle di una possibile squalifica sulle spalle. Insieme al suo team, Jannik è riuscito gestire lo stress dell’attesa, che è probabilmente stato forte anche nella fondata consapevolezza di non aver agito con dolo.

La sanzione che lo lascia numero 1 del mondo e non intacca in alcun modo la sua partecipazione allo US Open né la certezza di restare in vetta alla classifica fino a Pechino e di superare le settimane da numero 1 di grandi icone di questo sport come Boris Becker.

LA NOTA DI SINNER

Sinner, si legge in un comunicato del giocatore, “ha pienamente collaborato con l’indagine dell’ITIA fin dall’inizio. Al termine dell’investigazione, il Tribunale Indipendente ha deciso che Jannik è innocente. Non ha colpa. Tuttavia, data la natura strettamente vincolante delle regole anti-doping, ha accettato che gli venissero tolti i punti del torneo di Indian Wells dove il controllo è stato eseguito”.

Finalmente, ha dichiarato Sinner, “posso mettermi alle spalle questo periodo complesso e profondamente sfortunato. Continuerò a fare tutto quello che posso per rispettare il programma anti-doping dell’ITIA”.

Le regole anti-doping, ha dichiarato l’avvocato di Sinner, Jamie Singer di Onside Law, “devono essere severe per essere efficaci. Purtroppo la sfortunata conseguenza è che in alcune occasioni atleti completamente innocenti possano violarle. Non c’è alcun dubbio che Jannik sia innocente. L’ITIA non ha messo in dubbio questo principio chiave”.