Complimenti presidente Caruso! Complimenti principessa! Che puzza stupenda ci ha fatto scoprire!
Questa volta dobbiamo fare i complimenti al Presidente Caruso e al consiglio che presiede per la tempestività della comunicazione e per la scelta in merito alla proposta di nomina della nuova commissione Cia Sicilia.
Sarà stato “Ian Solo”, famoso personaggio immaginario dell’universo fantascientifico di Guerre stellari, interpretato sullo schermo da Harrison noto per la frase “Complimenti principessa! Che puzza stupenda ci ha fatto scoprire!”, a individuare le cause del problema della navicella “SICIA18” che ha permesso al buon capitano Caruso di atterrare in tutta sicurezza ieri a Palermo riportando a terra gli astronauti che avranno l’arduo compito di riportare in alto gli arbitri siciliani.
Abbiamo preferito affrontare con lo stesso spirito goliardico la problematica del Cia Sicilia riallacciandoci al nostro precedente articolo (https://www.imgpress.it/sport/il-basket-in-sicilia-gli-arbitri-houston-abbiamo-un-problema/) perché per una volta vogliamo essere anche noi sempliciotti e creduloni.
E’ presto? è tardi? Non è mai troppo tardi? E, soprattutto, che bisogno c’è di tutte queste domande? E, già che ci siamo, non sono più carini cinque o sei punti interrogativi di un punto esclamativo? Ai posteri l’ardua sentenza. Cinque mesi sono niente di fronte all’eternità e qualcosina di fronte alla cronaca. Se il Presidente/commissario Caruso impiega cinque mesi a maturare la decisione che gli arbitri siciliani hanno bisogno di un nuovo vertice o meglio impiega cinque mesi a comunicarlo al Comitato regionale, avrà i suoi motivi.
Gli altri ancora zitti, ed è giusto, su questioni fondamentali non bisogna avere fretta, e poi ognuno ha i suoi tempi. Se un Caruso ci mette cinque mesi, forse fra 24 (mesi) sapremo anche cosa ne pensa l’impiegato più importante di via Vitorchiano, 113, Roma, ci sarà già un altro presidente, ma intanto è curioso notare come il silenzio imposto dall’alto sia tenace, compatto, come federali e arbitri siano rimasti allineati nel silenzio, nel rinunciare al diritto di parola.
Pertanto ci sembra giusto che sia stata proposto, quale Presidente, l’attuale istruttrice regionale Cinzia Savoca: dopo il duro lavoro effettuato sul campo che ha portato, la classe arbitrale regionale siciliana, a essere apprezzata per le prestazioni di alto livello dalla moltitudine delle società isolane.
Ovviamente non possiamo che esultare per la scelta ricaduta sull’arbitro internazionale Carmelo Paternicò, fischietto siciliano che rappresenta in Europa e nel mondo, gli arbitri siciliani raccogliendo apprezzamenti unanimi da Lubiana ad Atene, e in Italia da Treviso a Capo d’Orlando. Parimenti anche la riconferma di Tonino Gennaro non può che essere ben accolta perché riteniamo che gli sia stato dato il giusto riconoscimento dopo essere stato commissariato cinque mesi fa dallo stesso Comitato regionale – commissione precedente presieduta da Ciro Beneduce e commissariata dal Cia Nazionale per non aver operato in conformità alle linee d’indirizzo e di programma (vedi delibera 18 del commissario straordinario CIA).
Se a qualche collega di Gennaro sono fischiate le orecchie, sono solidale. è duro essere dipendenti indipendenti, ma è giusto, ancora più duro sarebbe negare l’evidenza dei fatti. Specie se si guardano i fatti e lo svolgimento regolare della gare, non l’ex presidente siciliano (Antonio Rescifina) in tribuna nei palazzetti.
Povera Sicilia, si dice che siamo uno dei territori più derubati d’Europa. Lo siamo: di lavoro, di aria, di verde, di acqua, di etica, di sport: gli educatori, i dirigenti sportivi, servono solo per essere intervistati dopo una tragedia, una rissa e dicono le cose che già avevano detto tre, cinque, sette, diciotto anni prima. Ma qui si parlava di arbitri, di regole, di etica, di scommesse. Ancora scarsissima da noi è la cultura della sportività commenta un esperto. E’ vero, ma non si può avere tutto: per fortuna la cultura del doping va a gonfie vele.
Prima di archiviare questa svolta epocale per il basket isolano ci permettiamo un suggerimento per accrescere l’appeal anche fuori dal campo degli arbitri: dotarli di una divisa ufficiale che possa creare un’immediata connessione al territorio siciliano, magari per il tramite di una cravatta gialla con alcune bande rosse e con il triscele.
Non ci resta che attendere fiduciosi la ratifica del Commissario straordinario del CIA, Tedeschi, per festeggiare magari, perché no, offrendo paste di mandorle a tutti i tesserati Cia.
Ciuff…e…Tino