Chissà cosa ne pensa Franco Ingrillì, sindaco del Comune di Capo d’Orlando, dei ringraziamenti del Comitato regionale del basket per la concessione del Palavalenti per la tappa regionale del 3 contro 3, Join the game, andata in scena il 24 marzo. M’interessa molto il suo pensiero. M’interessa perché semplifica quello che accade o non accade oggi, nel movimento siciliano guidato da Riccardo Caruso. Le parole sono importanti, avrebbe detto Nanni Moretti. E’ vero!
Così, tanto per passare il tempo, per ingannare il tempo in questo ultimo sabato di marzo, ne ho messe da parte un po’ e ve le propongo.
«Dopo tanti anni di gestione – afferma il vicepresidente FIP Sicilia, Salvatore Curella – tutte le squadre erano presenti e hanno investito nella manifestazione. Si cerca di fare il meglio possibile e mi ritengo soddisfatto di com’è andata, con una buona cornice di pubblico. Il risultato finale ha premiato le quattro squadre che hanno espresso il miglior gioco, non ci sono state sorprese né proteste eclatanti. L’organizzazione è stata ottima del Comune di Capo d’Orlando e in tanti poi sono andati a vedere l’Orlandina di Serie A2 sfruttando i biglietti gratuiti. Gli arbitraggi sono stati ben coordinati dagli istruttori Salvo, D’Amore e Miceli. Lo staff tecnico ha gestito la manifestazione bene: Vigilante, Vicari e La Cognata, più Salerno che si è occupata dei calendari, Dimartino e Sigillo» fonte http://www.basketcatanese.it/2019/03/28/join-the-game-le-campionesse-regionali/.
Vice presidente Curella, nessun bollettino di vittoria, non è il caso. Oppure in Sicilia siamo ridotti male, se una domenica di basket, per una manifestazione di “3 contro 3”, è una domenica che fa notizia. Certo che le parole di Curella, che Radiobasket indica quale prossimo candidato alla Presidenza di Fip Sicilia – con la benedizione dell’ex presidente Antonio Rescifina che a sua volta ambisce al Consiglio federale facendo le scarpe al ragusano doc, Ninni Gebbia – danno la percezione che la pallacanestro siciliana è abbandonata a se stessa.
Altro che palazzetto gremito di pubblico, altro che buttarla in sociologia. Quante balle ci sono nel moralismo e nella sociologia del nostro Comitato: non è così, che si batte la crisi che penalizza molte società dell’Isola. Non è così che si dà una mano a quelle squadre che investono e progettano campionati di vertice, come nel caso dell’Orlandina di Sindoni. Confesso che ho dei pregiudizi nei confronti del presidente Caruso e le parole del suo vice Curella mi confermano che andrebbero zittiti, se non commissariati, dal presidentissimo Gianni Petrucci, per il bene del movimento siciliano, per abuso di retorica, con l’aggravante del vecchio trucco di fingere di fare un altro mestiere.
Non credo che il sopracitato Curella faccia bene il suo ruolo: ma è anche vero, che Caruso può far di peggio. Cadono le braccia solo a pensare che questo è ciò che esprime il movimento siciliano: ma siamo proprio sicuri che, nel segreto dell’urna, chi li ha votati era consapevole di quel che scriveva? Dunque alla fine di tutto essere consapevoli significa conoscere e la conoscenza comporta conseguenze, tra cui avere una chiara cognizione di qualcosa: ai posteri l’ardua sentenza!
Tornando al bollettino di Curella aggiungo: ha ragione signor vicepresidente/responsabile regionale minibasket, in tantissimi sono andati a vedere l’Orlandina di Sindoni, magari, qualcuno ha pure tifato per la formazione di coach Marco Sodini. E sa chi sono? Glielo diciamo noi: sono gli appassionati che hanno a cuore il basket isolano e si battono per avere una squadra nella massima serie, al contrario del vertice regionale che dimostra un totale disinteresse verso l’Orlandina Basket.
Forse era troppo nocivo, per il prosieguo della carriera politico/federale, sedere nel parterre del Palafantozzi? Poteva accadere di essere immortalati in qualche foto con Enzo Sindoni e con il sindaco di Capo d’Orlando. Stop, sarà chiaro che, se questo è il Comitato siciliano che ha a cuore la crescita del basket, io preferisco stare dall’altra parte.
Comunque, spezziamo una lancia in favore di Curella: la sua ritrovata loquacità noi l’apprezziamo e ci auguriamo che continui con le sue interviste, magari, sarebbe il caso di spiegare, con dovizia di particolari, il bilancio federale regionale. Bilancio, per la cronaca, chiuso con una importante perdita: perdita che le società siciliane saranno chiamate a ripianare nel corso di questa stagione.
Noi siamo certi che le perdite sono scaturite da fattori imprevisti e imprevedibili e non dipendono dalla responsabilità di chi amministra il Comitato. Epperò, per fortuna del presidente Caruso e del suo vice Curella, la tappa regionale del 3 contro 3, Join the game, è stata un successone, un trionfo per il Comitato. E’ ingenuo pensare che la festa del 24 marzo, a Capo d’Orlando, abbia risolto tutti i problemi, e nessuno in fondo lo pensa. Sotto sotto neppure Caruso e Curella, spero.
Però serviva a far pensare che in fondo un Comitato regionale c’è: abbiate fede. Anche a sprecare un sacco di parole, può darsi, ma quante ne erano state sprecate per dire che “Tutto va bene, madama la marchesa?” Del resto, a parte quello che era successo nell’ultima seduta del Consiglio direttivo, tutto andava bene, bisogna andare avanti a tutti i costi, che il problema del Bilancio, dell’affitto da versare per la sede stessa non era poi così grave. Molte di più: non illudiamoci che l’emergenza sia finita e non consoliamoci pensando che il problema non è solo della Sicilia. Giulio Andreotti ripeteva “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, per questo sarebbe utile fare chiarezza con le società sul bilancio del Comitato, cosi nessuno penserà male.
Ciuff…e…Tino