La Roma aggancia il quarto posto per la prima volta in questo campionato: i giallorossi si impongono 3 a 2 contro i granata, in una gara che a fine primo tempo sembrava archiviata, ma che nella seconda frazione di gioco la squadra di Walter Mazzarri era riuscita a riagganciare, prima del sigillo finale di El Shaarawy.
Di Francesco schiera un 4-2-3-1, preferendo Karsdorp, alla seconda da titolare dopo la gara di Coppa Italia, e preferisce Kluivert a El Shaarawy e Dzeko a Schick.
Mazzarri schiera un 3-4-2-1 con Parigini e Iago Falque a supporto dell’unica punta Belotti.
Ma già al 5’ i piani di Di Francesco saltano: Under si fa male in accelerazione e non riesce a continuare la gara, dentro un El Shaarawy in non perfette condizioni fisiche, e senza alternative in panchina, con Florenzi non convocato.
Il Torino parte meglio, ma al 15’ arriva il vantaggio della Roma: punizione dalla trequarti troppo lunga, Fazio rimette in mezzo e trova Zaniolo, la cui prima conclusione è respinta da Sirigu, la palla torna nei piedi dell’under 21 italiano, che da terra riesce a battere Sirigu.
La gara cambia e la Roma ha il pallino del gioco che ben gestisce, sterile invece il Torino che non riesce più ad uscire dalla sua metà campo.
E al 32’ Karsdorp ben imbecca con una verticalizzazione El Shaarawy in area, che riesce a saltare l’estremo difensore granata, che non può fare altro che stendere il numero 92 giallorosso.
Sul dischetto si presenta Kolarov che spiazza Sirigu, e porta la Roma sul 2 a 0.
La prima frazione di gioco scorre via senza patemi, fino all’ultimo minuto del recupero quando la squadra giallorossa si dimostra ingenua e rischia di subire il gol: la Roma è totalmente sbilanciata in avanti, i granata con Belotti riescono a ripartire e con una verticalizzazione, anche per l’errore in uscita di Karsdorp, pesca Iago Falque che angola troppo e colpisce il palo esterno.
Sembra una giocata casuale, ma si rivela un serio campanello d’allarme perché nel secondo tempo quello in campo è un Torino completamente diverso, propositivo e in vantaggio su ogni pallone.
Ma la Roma dopo due minuti dalla ripresa della gara avrebbe la possibilità di chiudere ancor di più la gara con il 3 a 0, ma Dzeko, imbeccato da El Shaarawy, da due passi calcia addosso a Sirigu.
E’ il momento della riscossa granata, perché da quel momento la squadra di Walter Mazzarri viaggia a 100 all’ora, con un fitto pressing e verticalizzazioni continue.
E questo correre più dell’avversario premia il Toro, che al 50’ con una conclusione da fuori area di Rincon, sulla quale Olsen arriva in ritardo, accorcia le distanze.
La crescita granata è esponenziale, e il pareggio è sfiorato con una punizione dal limite di Ansaldi uscita di poco, sulla quale Olsen appare ancora una volta in ritardo.
Ma il pareggio è nell’aria e al 67’ arriva con una conclusione al volo sempre da fuori area di Ansaldi, Olsen di nuovo non impeccabile.
Tutto da rifare per la Roma, in 20 minuti è stato buttato quanto di buono fatto nel primo tempo.
La gara vede due squadre lunghissime che vogliono provare a vincere la partita.
E a segnare è la Roma con El Shaarawy, pescato da una meravigliosa verticalizzazione di Pellegrini, che riesce a battere Sirigu e riportare la Roma in vantaggio.
Il gol sega le gambe ai granata, che hanno un’unica occasione fino alla fine della gara con Belotti, che però calcia alto.
La Roma, non senza difficoltà, ottiene i 3 punti e si affaccia in zona Champions.
Claudio Andò