Il racconto di IMG Press: è un agonistico 2 a 2 a siglare il primo big match di questo campionato. La gara tra Roma e Juventus è stata partita vera, dove a compensare il gioco, ancora da perfezionare per entrambe le squadre, ci ha pensato l’agonismo e la qualità dei singoli.
Resta il rammarico per i giallorossi, che dopo aver dominato in lungo ed in largo ed essersi ritrovati in superiorità numerica per l’ingenuità di Rabiot, non hanno saputo chiudere la gara. Dzeko era il grande atteso per tutti gli intrecci di mercato che l’hanno coinvolto questa estate, ed invece alla fine è diventata soprattutto la partita di Jordan Veretout e Cristiano Ronaldo, che con una doppietta a testa hanno firmato questo Roma-Juventus. Segnali di allarme invece per la Juventus, che ha mostrato preoccupanti difficoltà in fase di costruzione, affidando la manovra a giocate dei singoli, non trovando mai manovre corali.
Fonseca vara una Roma formato fantasia, con l’arretramento di Pellegrini in mediana per migliorare la qualità nel palleggio e nella costruzione dal basso. Ma molto offensiva è anche la Juventus, con Pirlo che lancia subito Morata, con il conseguente arretramento di Kulusevski a fare il tornante a destra e lo spostamento di Cuadrado dalla parte opposta. Ciò ne scaturisce una fase difensiva molto arrangiate, con le fasce sempre in balia degli assalti giallorossi, e Kuluseski che soffre con costanza lo spadroneggiare di Spinazzola.
Mkhitaryan al 13’ potrebbe anche rompere gli equilibri, ma dopo aver fatto quasi 50 metri di campo palla al piede spreca su Szczesny in uscita. A sbloccare il risultato ci pensano due rigori, uno per parte, entrambi per fallo di mano: Veretout realizza quello concesso per fallo di Rabiot, Ronaldo risponde con quello concesso per il mani di Pellegrini.
Sembra tutto finito, in attesa dell’intervallo.
Ed invece su una punizione a proprio favore la Juventus si fa trovare scoperta: Dzeko lancia Mkhitaryan in contropiede, l’armeno trova al centro Veretout che non fallisce e fa 2-1. Il gol subito da un’azione di vantaggio fa capire che il lavoro di Pirlo è ancora all’inizio e i meccanismi da oliare ancora tanti.
Nella ripresa ci si aspetta qualcosa di diverso, Pirlo dopo 13 minuti prova a cambiare le carte in tavola buttando dentro Douglas Costa e Arthur per Morata (evanescente) e McKennie. Cambia poco, però, la Juve non trova mai né profondità né la qualità che cerca nella manovra.
A trovare la porta in realtà è ancora la Roma con Dzeko che spedisce sul palo il 3 a 1 con la porta spalancata. Lo spartiacque potrebbe essere il secondo giallo per Rabiot, con i bianconeri che passano così ad un 4-4-1. Dzeko sparacchia su Szczesny, a conferma di un’intesa serata dal punto di vista dei duelli (vinti) con Chiellini, ma scarsa dal punto di vista realizzativo. Con l’uomo in più, la Roma si dedica al possesso palla e lavorando soprattutto sulle corsie esterne.
Pirlo a metà della ripresa butta dentro Bentancur, la manovra trova una certa fluidità, cercata ma non trovata durante tutta la gara, e al 24’ viene premiato, con Ronaldo che impatta di testa un cross pennellato da Danilo, trovando così il 2 a 2.
Nel finale la superiorità territoriale dei giallorossi è sterile, e ad entrambe le squadre viene il braccino, accontentandosi del pareggio. I giallorossi cancellano così lo 0 dalla casella punti scaturito dalla bega legale di Verona, i bianconeri portano a Torino un punto che a mezz’ora dalla fine appariva insperato.
Claudio Andò