Roma: il pareggio a reti inviolate al Mapei Stadium, allontana i giallorossi ulteriormente dalla zona Champions, anche se la matematica non condanna definitivamente la squadra di Claudio Ranieri.
Nonostante i due legni colpiti da Dzeko e Kluivert, la Roma non riesce a supera un attanagliato Sassuolo, che nonostante le poche motivazioni, riesce a disputare una buona gara dal punto di vista atletico e del gioco.
Ciò non si può dire della Roma, che dovrebbe dare il tutto per tutto per imporsi, e invece gioca una gara a ritmi blandi.
Ranieri conferma il 4-3-3 che ha superato la Juventus, mettendosi così a specchio rispetto De Zerbi, ma i suoi interpreti difficilmente accelerano. Le giocate più esplosive passano dai piedi di Under, che però non trova supporto nei compagni di reparto. I pochi pericoli per i neroverdi sono nelle occasioni sterili di Dzeko e di una conclusione da fuori area di Kolarov.
Così, nel finale, i pericoli veri sono per porta di Mirante, quando prima è bravo Fazio in scivolata su una bella combinazione Berardi-Lirola e poi è decisivo Mirante di piede su Djuricic, ben pescato nello spazio da Berardi.
La ripresa è, per forza di cose, a trazione giallorossa, che devono provare a vincerla. Ciò però consegue un continuo sbilanciarsi per la squadra di Claudio Ranieri, che subisce le ripartenze del Sassuolo condotte da Locatelli e Boga che però portano ad un nulla di fatto.
I pericoli scuotono la Roma che in pochi minuti ha tre occasioni per portarsi in vantaggio: prima con una bicicletta volante di El Shaarawy incredibilmente fuori dal centro dell’area, poi con un tiro da fuori di Dzeko che scheggia il palo esterno ed infine con un colpo di testa in tuffo di Cristante su cui Consigli riesce a salvare.
La gara si vivacizza ed entrambe le squadre vogliono vincerla: Demiral salva su una conclusione a botta sicura di Pastore, poi gli emiliani reclamano un rigore per un contatto Mirante-Djuricic, ma non c’è neanche il tempo di reclamare che sulla ripartenza una conclusione di El Sharaawy sbatte su Kluivert e termina sul palo.
Ranieri sposta Fazio avanti, mossa che ricordano tempi in cui Guardiola sedeva la panchina blaugrana, e le migliori occasioni nel finale passano da lui : al 48′ trova la rete, ma è annullata per fuorigioco, poi, all’ultimo respiro, calcia da buona posizione, spedendo alto.
Su questa ultima conclusione dell’argentino termina, oltre che la partita, la speranza europea dei giallorossi, che, anche se non condannati dalla matematica, vedono tra loro e la qualificazione, un numero troppo ridotto di possibilità che ciò si avveri.
Adesso, tutti con la testa al Parma. Progetti, speranze, rimpianti, addii. La Roma saluterà Claudio Ranieri, dirà arrivederci a Daniele De Rossi; E poi, prenderà spazio il mercato con il toto allenatore. A fine anno bisogna tirare le somme di una stagione, a tratti disastrosa, che che ha visto comunque i giallorossi, più per demeriti altrui, lottare fino alla fine per una qualificarsi nella coppa dalle grandi orecchie.
Claudio Andò