Nel challenger “Internazionali di Tennis Emilia Romagna” il siciliano supera in due set l’australiano Popyrin: si giocherà il titolo con il vincente di Tiafoe-Delbonis…
Salvatore Caruso ha raggiunto la finale degli “Internazionali di Tennis Emilia Romagna”, challenger ATP (montepremi 132.280 euro) in corso sui campi del Tennis Club President di Parma.
Il 27enne siciliano di Avola, n.85 del ranking mondiale e quinta testa di serie, ha regolato con un doppio 64, in un’ora e 44 minuti di gioco, in semifinale l’australiano Alexei Popyrin, n.108 del ranking.
Il tennista isolano si è portato in vantaggio 5-2 con doppio break, nell’ottavo game ha mancato un set-point (annullato con un diritto vincente dal 21enne di Sydney) ma poi sul 5-4 non si è lasciato sfuggire l’occasione per incamerare la prima frazione. Popyrin ha salvato due opportunità di “strappo” in apertura di seconda partita (la prima con un ace), imitato nel game successivo dal giocatore allenato da Paolo Cannova, poi sul 3-3 il giovane “aussie” con due doppi falli intervallati da una pessima volée di diritto ha regalato il break al siciliano. Il quale ha chiuso, dopo aver cancellato sul 5-4 una chance di contro-break al termine di uno scambio di rara intensità.
Per Caruso sarà la quarta finale nel circuito Challenger, dove vanta due titoli: a Como nel 2018 e a Barcellona un anno fa, dopo aver perso nel 2017 quella di Biella con Krajinovic.
Grazie a questo risultato “Salvo” si è già assicurato il best ranking: da lunedì salirà come minimo al numero 77 della classifica mondiale.
A contendersi l’altro posto in finale sono lo statunitense Frances Tiafoe, n.67 ATP e primo favorito del seeding, che dopo aver stoppato al secondo turno la wild card Lorenzo Musetti (n.138 ATP dopo il titolo conquistato l’altra settimana a Forlì) nei quarti ha fermato anche la corsa di Filippo Baldi, n.259 ATP, partito dalle qualificazioni, e l’argentino Federico Delbonis, n.81 del ranking mondiale e quarta testa di serie, fin qui “giustiziere” degli italiani avendo estromesso dal torneo Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e Marco Cecchinato.