Contro le disuguaglianze di genere, scende in campo lo sport

Le Politiche di genere e diritti Uisp si impegnano per garantire il diritto allo sport a tutte e tutti, con le proprie differenze e specificità, senza pregiudizi e come strumento di libera espressione della propria identità.

In vista del Congresso nazionale Uisp, che si terrà a Tivoli Terme (Roma) dal 14 al 16 marzo, riannodiamo i fili di quattro anni di attività ascoltando i responsabili e le responsabili dei Dipartimenti e delle Politiche nazionali Uisp. Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp, ricostruisce con noi quattro anni di attività e presenta gli impegni per il futuro.

“Le tematiche inerenti le discriminazioni e disuguaglianze di genere sono ancora di grande attualità – dice Claysset – Troppe sono ancora le disparità, basti pensare al gap salariale, alla fatica che le donne devono fare per avere stessi riconoscimenti e ruoli, alle mille forme di violenza e di abusi di genere che caratterizzano purtroppo anche la nostra società. Lo sport rappresenta un ambito molto importante per superare discriminazioni e stereotipi e come Uisp ne siamo ben consapevoli, dal 1948, anno di nascita della nostra associazione, a quando abbiamo promosso lo sport per le donne che veniva ignorato dal sistema sportivo delle federazioni, fino al lavoro fatto dal 1985 in poi con la Carta europea dei diritti delle donne nello sport e la continua crescita del numero di donne presenti nelle nostre sedi e ruoli dirigenziali. Con coerenza abbiamo messo in atto scelte, azioni e politiche specifiche per contrastare le discriminazioni di genere, un percorso lungo e continuo”.

“In questi anni abbiamo continuato, coinvolgendo sempre di più Comitati e Settori di Attività, per dare maggiore consapevolezza alle donne, agli uomini, dirigenti, tecnici e tecniche del nostro sistema associativo. Grazie al progetto “Differenze” siamo riusciti a realizzare una esperienza molto importante sul tema del contrasto alla violenza sulle donne, alle discriminazioni e stereotipi di genere, coinvolgendo ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Un progetto che è stato un esempio e che si è sviluppato sul territorio, con modalità, aggiornamenti, nuove alleanze molto importanti. Con “Futura” in questi anni abbiamo dato vita ad uno spazio di approfondimento, abbiamo promosso attività ed eventi di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale. Futura, infatti, è una occasione di confronto e di incontro in cui mettere in relazione saperi, informazioni, strategie. Ne è stato un esempio il seminario svolto a Roma il 18 maggio del 2024, una occasione per fare il punto sui diritti delle donne nello sport, sulle discriminazioni di genere, sulle persone transgender e la carriera alias nello sport”.

Quali sono le priorità per i prossimi anni?
“Le sfide che abbiamo di fronte sono ancora tante, occorre cambiare una cultura patriarcale che vuole relegare le donne a ruoli stereotipati, togliere diritti e conquiste che pensavamo consolidate. Il vento conservatore e nostalgico che sta attraversando purtroppo molti Paesi rischia di portare arretratezza e maggiori disuguaglianze, in particolare nei diritti delle persone transgender e non binarie. Il nostro compito deve essere quello di far crescere una cultura della consapevolezza, dei diritti, dell’equità per tutte le persone, attraverso una pratica sportiva e motoria accessibile e vicina a tutti e tutte”.

“Per questo dobbiamo continuare a lavorare in rete – conclude Manuela Claysset – scambiandoci esperienze, per incidere sempre di più nelle attività e per uno sport sempre più attento alle differenze e al rispetto delle persone. Tra gli obiettivi per il futuro c’è quello di creare un gruppo di lavoro e avere punti di riferimento nel territorio con cui condividere le diverse esperienze. Inoltre c’è la necessità di coinvolgere maggiormente tutta la nostra associazione, uomini e donne, a partire da chi ha ruoli dirigenziali e di rappresentanza; promuovere momenti di approfondimento e sensibilizzazione sulle tematiche di genere, con particolare riferimento ai diritti delle persone Lgbti+. Occorre maggiore visibilità delle nostre esperienze, dei progetti e delle politiche, unendo sempre di più le esperienze e avviando nuove sperimentazioni nelle attività”.

 

a cura di E.F.