GIRO D’AFFARI DA OLTRE 2,5 MILIARDI DI EURO ANNUI. ORA SI APRE FRONTE DEI RIMBORSI IN FAVORE DI CHI HA SOSTENUTO SPESE PER ATTIVITA’ SOSPESE…
Lo stop agli sport amatoriali e da contatto previsto dal Dpcm del Governo coinvolge in totale 19 milioni di italiani, il 32% dell’interazione popolazione, in pratica 1 cittadino su 3. Lo afferma il Codacons, fornendo i numeri sugli effetti delle misure anti-Covid firmate nella notte dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Roberto Speranza.
Lo sport amatoriale (calcetto, basket, pallavolo, pugilato, ecc.) viene praticato ogni anno da circa 10 milioni di italiani e coinvolge circa 100.000 società sparse sul territorio – snocciola i dati il Codacons – Un settore che produce complessivamente un giro d’affari annuo pari a circa 2 miliardi di euro.
Il comparto del ballo amatoriale, invece, vede coinvolti circa 9 milioni di connazionali (il 15% della popolazione) che ogni anno si dedicano a balli di coppia o di gruppo, nelle sale da ballo come nelle scuole di danza, generando un business da circa 500 milioni di euro con 30mila attività coinvolte.
Il divieto di praticare sport amatoriali da contatto interessa quindi in totale circa 19 milioni di italiani, per un controvalore nel nostro paese attorno a 2,5 miliardi di euro.
E i provvedimenti adottati ora dal Governo aprono un nuovo fronte: quello dei rimborsi in favore di chi ha sostenuto spese per attività vietate.
“E’ evidente che chi ha sostenuto spese per abbonamenti, corsi, lezioni, ecc. relative ad attività che ora non potranno più essere praticate, ha diritto al rimborso di quanto pagato, in proporzione al periodo in cui resteranno in vigore i divieti varati dal Governo – spiega il presidente Carlo Rienzi – In tal senso il Codacons si mette a disposizione dei consumatori e fornirà assistenza e modulistica per le dovute richieste di indennizzo”.