Danzica, ovvero la rivoluzione operaia della Fip

Ricordate Danzica? Fu la prima rivoluzione operaia non violenta, all’insegna dello slogan “non c’é libertà senza solidarietà”. Era la vigilia di ferragosto del 1980 quando a Danzica un volantino chiedeva agli operai dei cantieri navali un gesto di solidarietà per Anna Walentynowicz licenziata in tronco a pochi mesi dalla pensione.

 

Il foglio era firmato da tre sconosciuti operai: Joanna Duda-Gwuazda, Andrzej Gwiazda, Bogdan Borusewicz. Cominciarono così i fatti dell’estate di Danzica destinata a cambiare il volto della Polonia e a imprimere una decisa svolta al volto del comunismo europeo. Domenica 17 agosto Walesa si presentò in fabbrica con una grande croce in legno e la piantò davanti all’ingresso, altri portarono l’immagine della Madonna nera di Jasna Gora e una foto di Giovanni Paolo II.

Chi è il Walesa del mondo del basket italiano, che si arma della gigantografia del regolamento etico federale e pianti in Via Vitorchiano la foto di Gianni Petrucci con la scritta “PETRUCCI LET’GO…..IN FIBA”?

Ieri la nazionale italiana operaia, voluta dal CT Sacchetti, ieri a Danzica ha perso malamente contro una non irresistibile Polonia. La diplomazia Petrucciana era riuscita per questa importante sfida a farsi concedere oltre a Fontecchio e Burns anche Cinciarini dall’amico Armani: purtroppo non ha inciso per nulla nell’economia della gioco. Anzi diremo noi, che questo inserimento del “Cincia” ha rotto quel pizzico di armonia che si era creato nel gruppo dopo la vittoria contro la terza nazionale della Lituania a Brescia.

Ormai bisogna resistere fino al 22 Febbraio 2019 giorno della gara verità contro l’Ungheria. Ovviamente da bravi italiani ancora non abbiamo deciso la sede dove si giocherà la gara in quanto quella prescelta – Livorno – ha in contemporanea una esibizione canora che non permette di avere il palasport nella piena disponibilità tre giorni prima come richiesto dalla FIBA.

Ma questo è un piccolo dettaglio: siamo pur sempre italiani e in Federazione troveranno una location di pari importanza del Modigliani Forum che con i suoi 8000 posti avrebbe accolto in modo caloroso la nostra nazionale. Ma quale Italia si presenterà a questo importante appuntamento? Se la sentirà la truppa Petrucciana di alzare il livello di scontro tra Fiba e Eurolega? Nelle orecchie degli appassionati rimbombano le dichiarazioni di Petrucci che nell’aprile 2016, in piena bagarre tra FIBA/EUROLEGA, con la FIBA che doveva assegnare l’organizzazione del torneo preolimpico di qualificazioni alle olimpiadi di Rio2016 dichiarava.

Faccio una premessa. Io sono il rappresentante del sistema basket per l’Italia e il Coni lo è per lo sport italiano presso il Cio e la Fiba. Ci sono delle leggi istitutive che regolano lo sport, una struttura piramidale da cui deriva un sistema unitario. Il discorso che portiamo avanti nasce d’intesa sotto il controllo del Coni che a sua volta ha dovere di vigilanza laddove la Fip non dovesse rispettare le regole. In quel caso avrebbe il dovere di commissariarla. Quindi io ricorderò che noi dobbiamo rispettare quelle regole e quella struttura». Cosa dirà oggi ai club? «Io sono stato anche presidente del Coni. Gli dirò che i regolamenti vanno letti e interpretati. Poi agirò di conseguenza, secondo le leggi». Quindi la legge è dalla vostra parte? «Certo, e lo ribadisco. Le squadre devono rispettare i dettami dello sport mondiale». E se invece Trento, Reggio e Sassari continuassero per la loro strada? «Non dico nulla. Aspetto e confido che siano intelligenti. So che lo sono. Si devono rendere conto del danno d’immagine che stanno arrecando al basket italiano con questa mossa».(fonte https://www.basketnet.it/oggi-giornata-clou-fra-petrucci-e-i-club-di-a-prevalgano-i-meriti-sportivi/).

 

Noi siamo con Petrucci: bisogna rispettare le regole sempre e comunque per questo ci aspettiamo di conoscere le motivazioni che hanno spinto il CT a non convocare per la gara contro la Lituania e la Polonia i vari Belinelli, Gallinari, Datome, Melli, Brooks, Mannion, Cinciarini (per la gara contro la Lituania).

 

Presidente poi c’è l’etica nello sport a Lei tanto cara al punto di definire che la nuova “Eurolegue non è etica perchè esalta la supremazia del commercio sullo sport”  (fonte http://archive.sportando.basketball/it/coppe/euroleague/183573/petrucci-la-nuova-euroleague-non-e-etica-la-fiba-champions-league-avra-successo.html)…..si proprio quell’etica il cui codice etico federale le attribuisce di adottare, ove necessario, i provvedimenti del caso ovvero inoltrare ogni più opportuna segnalazione agli Organi di Giustizia Competenti.

 

Ovviamente liberissimo il CT Sacchetti di aver scelto i giocatori che riteneva più adatti per affrontare la Lituania e la Polonia anche se il Gallinari lasciato in America è al top della forma con prestazioni, Datome trascina il suo club alla vittoria quasi in ogni gara e Belinelli viaggi a 10 punti di media… chissenefrega, giusto?

Meglio fugare ogni dubbio Presidente perché una famosa frase del presidente Andreotti recitava “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” cosi nessuno in Italia può pensar male sulle non convocazioni di tanti giocatori che casualmente militano o in franchigie NBA o in club che disputano Eurolega. Per fugare ogni dubbio presidente Petrucci sia chiaro spieghi persino le virgole del piano di Sacchetti. Sembra che il Ct azzurro si sia ormai convinto di essere solo un eterno trampolino di se stesso. Ogni sfida è una preparazione per l’altra, ogni perplessità degli appassionati di basket è dunque legittima.

A noi di IMG Press sembra che si fuggono le difficoltà di oggi per poter essere pronti a quelle di domani. Atleti, procuratori e federazione hanno tutti una tabella nascosta da rispettare in base alla quale è umano non rispettare gli impegni. La sensazione è che da questo punto di vista la partita contro la Polonia giocata a Danzica sia stato un pessimo esempio. O comunque un esempio non capito, male interpretato che ha prodotto solo una sconfitta.

L’errore più grosso che si potrebbe commettere sarebbe quello di pensare che il risultato maturato è una piccola storia a parte. No, la sconfitta riguarda tutti e coinvolge tutti. Per innocenza o colmo di leggerezza, Sacchetti ha fatto tutto alla luce del sole. Una luce in cui molti potevano guardare e che dovrà sempre più andare a illuminare i super contratti di tutti.

 

Ciuff…e…Tino