I servizi streaming di Dazn/Tim per le partite di calcio di serie A sono un disastro tecnico. Non c’è altro da aggiungere, tutto noto a tutti.
Chi ne è vittima può chiedere rimborso per lo specifico servizio oppure decidere di rinunciare e pretendere indietro il costo dell’abbonamento. Per farlo ci sono vari metodi, inclusa la loro modulistica, ma è sempre meglio fare da sé con raccomandata A/R o pec (1).
DAZN ha il monopolio per i diritti tv delle partite di serie A, assegnatogli dalla Lega di Serie A e per cui sembra che abbia pagato 860 milioni. Si legge che ci sono ipotesi che si possa appoggiare a Sky, ma rimettendo in discussione il proprio business miliardario. Un intreccio di business, anche per la crisi dei guadagni degli specifici club che traggono profitto dell’audience.
Le vittime principali sono gli utenti del servizio: o lo vedono come viene loro offerto o non lo vedono. Possono anche ottenere tutti i rimborsi e le disdette di questo mondo, ma rimane che non vedono le partite di serie A.
Noi possiamo solo rilevare che quanto accade è perché c’è il monopolio e perché – “dio denaro” – sembra che mercato e libertà economiche non interessino la Lega di Serie A e il mondo della cosiddetta giustizia sportiva.
Sembra che al ministero dello Sport si stiano interessando del problema… che forse è proprio nel monopolio. Aspettiamo fiduciosi. Anche un guizzo imprenditoriale di DAZN ché decida di farsi meno male.
1 – DAZN Limited, Piazza San Babila n. 3, 20122 Milano oppure pec a daznlimited@legalmail.it DAZN dice di aver predisposto anche un meccanismo di rimborsi: https://www.dazn.com/it-IT/help/articles/refund-requests-it
Ricordiamo che per le eventuali impugnazioni non vale quanto si fa con le Tlc. Quindi niente Agcom/Corecom, ma solo giudici civili.
Vincenzo Donvito, Aduc