Roma – A seguito di alcuni comportamenti illegali e di intemperanze che si sono verificate durante il derby della capitale tra le squadre S.S. Lazio e A.S. Roma, valido per i quarti di finale della Coppa Italia, disputatosi il 10 gennaio u.s., il Questore di Roma, sulla scorta dell’istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine, ha adottato provvedimenti DASPO per una durata totale di anni 61 nei confronti di 16 tifosi – di età compresa tra i 15 e i 42 anni – appartenenti a entrambe le tifoserie.
Tutti i soggetti risultano deferiti all’A.G. dal commissariato di P.S. Prati, per vari reati, caratterizzati da profili di violenza, consumati all’interno dello Stadio Olimpico, in occasione della predetta manifestazione.
In particolare i tifosi, due dei quali minorenni, si sono distinti per aver dato luogo, sia nelle fasi precedenti la partita che durante la stessa, a un fitto lancio di oggetti contundenti tra i quali artifizi pirotecnici del tipo “torce” e “petardi” tra i settori nei quali erano attestati i supporters delle opposte tifoserie.
Tra le condotte più gravi quella del tifoso laziale che si è reso responsabile del lancio di un petardo ad alto potenziale in direzione del settore adiacente occupato dalla tifoseria romanista, ferendo, con i detriti causati dallo scoppio, due supporters giallorossi. Nei suoi confronti è stato adottato il DASPO nella misura massima di anni dieci, aggravato dall’obbligo di presentazione presso il XIV° distretto di P.S Primavalle, in occasione di tutte le partite della S.S. Lazio.
Identificato e sottoposto a DASPO per quattro anni anche l’autore del lancio della bottiglia che colpì il calciatore dell’A.S. Roma Edoardo Bove.
Dall’inizio del campionato 2023/24 sono stati emessi complessivamente 109 provvedimenti DASPO.