Dopo il caloroso abbraccio del Papa, che mercoledì scorso ha benedetto la Coppa e il pallone di gara, vestendo anche la fascia da capitano di tutte le squadre del mondiale vaticano, cresce l’attesa per la finale della Clericus Cup, l’edizione 2019, promossa dal Csi, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale del tempo libero, turismo e sport della Cei, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano.
Appuntamento sabato 1° giugno alle ore 11 sul campo centrale del Centro Pio XI (Via di Santa Maria Mediatrice, 24, nei pressi del Vaticano), dove si sfideranno Sedes Sapientiae e Pontificio Collegio Urbano.
A contendersi la prestigiosa Coppa con il Saturno, tre giorni dopo l’udienza con Francesco – dove Bergoglio, ha ricevuto le maglie delle finaliste in dono e nel salutare i capitani aveva autografato le maglie da gioco del torneo – saranno i vicecampioni in carica del Pontificio Collegio Urbano, alla sesta finale consecutiva e il Sedes Sapientiae, entrambe formazioni di seminaristi, i primi capaci di tre successi, alla prima rincorsa al titolo i secondi, pur avendo giocato tutte le 13 edizioni del mondiale della Chiesa. Maglie speciali indosseranno i due capitani della finale. Non passerà infatti inosservato sulla 9 biancorossocrociata del messicano Jesus “Tito” Hernandez e sulla 19 biancogialla dell’angolano Mario Pacheco la firma autografa “Francesco”, che il Papa ha regalato ai due calciatori delle finaliste.
Sedes Sapientiae – Collegio Urbano pone di fronte anche i due migliori cannonieri del torneo calcistico vaticano 2019. In biancorosso segna da diversi anni il tanzaniano Deogratias Nyamwihula, in questa stagione già sei reti in cinque match, in biancogiallo lo insegue l’ugandese Robert Kayiwa, 5 reti siglate e una doppietta da sogno in semifinale.
Sarà una finale inedita; il Collegio Urbano, forte delle tre vittorie nelle ultime cinque edizioni del torneo, parte favorito, grazie anche alla tradizione ecclesial-calcistica: il Collegio di Propaganda Fide si è aggiudicato ben quattro dei cinque precedenti: solo una vittoria per la squadra votata alla Madonna, ai rigori (5-4) dopo lo 0-0 ottenuto nei tempi regolamentari in una gara dei gironi di qualificazione nel 2010. Poi le “scritture” Clericus raccontano solo vittorie giallobianche. Dal primo 3-0 nei gironi del 2009, al 2-0 nei quarti 2013, così come brucia ancora al Sedes il 2-1 della semifinale 2014. L’ultimo faccia a faccia risale a 2017, quando nel girone finì 2-0 per i seminaristi dell’Urbano.
Prima dell’atto finale, alle 9, gustoso antipasto sarà la “messa in gioco” per il terzo posto tra San Guanella e Amici e i campioni 2018 del North American Martyrs. Film già visto nel 2009, nel 2010 in semifinale, e nei quarti della scorsa edizione, con sempre il medesimo esito: la vittoria statunitense.
I guanelliani puntano sull’estro e sul genio del loro capitano, il nigeriano Bonaventure Onwukwe, il ragazzo che proprio tre giorni fa ha donato la sua fascia al Santo Padre, stringendola al braccio di Bergoglio, eleggendolo di fatto universalmente “capitano” di tutte le squadre della Clericus e del mondo.
Al termine delle due gare le premiazioni con i trofei ed i premi consegnati dall’assistente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini.