È iniziato l’esame della proposta di legge 523 dell’on. Marco Marin (Forza Italia) e altri, a cui potrebbe essere abbinata la 914 a prima firma dell’on. Virginia Villani (M5S) e la 784 dell’on. Vanessa Cattoi (Lega) e altri: sono segnali importanti, perché indicano che il problema della mancata attività motoria a scuola fino a 11 anni è sentito anche in Parlamento ed è ormai all’attenzione della VII Commissione della Camera. Il nuovo docente sarà un ex diplomato Isef o laureato in scienze motorie: per entrare in ruolo dovrà superare un concorso pubblico per titoli ed esami. Sarà inquadrato come un docente della primaria con un orario di 22 ore di servizio settimanale.
Il disegno di legge sull’introduzione del docente di educazione motoria nella scuola primaria approda in Parlamento: a presentarlo, alla VII Commissione della Camera, sono stati diversi deputati di Forza Italia ma il progetto è già caldeggiato dal Movimento 5 Stelle e rifacendosi al comma 20 della riforma Renzi-Giannini, la Legge 107 del 2015, ha buone possibilità di ottenere anche il consenso del Partito Democratico.
Il disegno di legge, il cui esame in Commissione è iniziato in questi giorni, prevede l’introduzione del ruolo del docente di educazione motoria alla primaria già a partire dall’anno scolastico 2019/20, quindi dal prossimo mese di settembre. Nel progetto, si legge in una sintesi realizzata da Orizzonte Scuola, si prevede che l’insegnante di educazione motoria assuma lo stesso stato giuridico ed economico di quello degli altri docenti della primaria, per cui il medesimo stipendio ed orario settimanale (22 ore), a cui aggiungere due ore di programmazione.
Per accedere all’immissione in ruolo sarà necessario superare un concorso, i cui requisiti d’accesso sono: laurea in scienze delle attività motorie e sportive o diploma conseguito presso gli ex Istituti superiori di educazione fisica. Il disegno di legge prevede che all’insegnamento dell’educazione motoria siano destinate 2 ore settimanali e che in presenza di alunni disabili l’insegnante di educazione motoria sia supportato dal docente di sostegno.
Nel corso dell’esame, il relatore del disegno di legge, l’on. Felice Mariani (M5S) olimpionico di Judo, ha evidenziato ai colleghi parlamentari presenti che vi sono delle questioni tecnico-giuridiche e di coordinamento normativo che vanno affrontate e risolte nel corso della discussione. Bisogna, ad esempio, chiarire i requisiti d’accesso al concorso: è necessaria, oltre ai succitati titoli, l’abilitazione all’insegnamento nella scuola primaria?
Un’altra questione riguarda il fatto se l’insegnamento dell’educazione motoria possa essere impartito soltanto dai docenti appartenenti al ruolo che verrà istituito oppure anche da altri insegnanti, secondo quanto previsto dalla legge 107/2015. Quest’ultima, infatti, prevede che possano essere utilizzati, oltre ai docenti abilitati all’insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze certificate, anche docenti abilitati all’insegnamento per altri gradi di istruzione in qualità di specialisti (dunque, non necessariamente in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento nella primaria), fermo restando che a tali docenti debba essere assicurata una specifica formazione. Altra questione da chiarire – conclude la rivista specializzata – riguarda l’orario settimanale, in quanto il disegno di legge ne prevede 22, mentre l’orario degli altri docenti della primaria è di 22 ore più 2 di programmazione.
“Quel che conta è che finalmente – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – in Parlamento approdi l’idea di introdurre e promuovere l’attività fisica e l’educazione motoria nella scuola primaria, con degli insegnanti specializzati nella materia, come Anief ha chiesto ripetutamente fin dalla sua fondazione. È importante, infatti, tutelare la salute dei nostri studenti, già dai primi anni dell’obbligo scolastico, quando la sedentarietà sviluppa diversi problemi durante la crescita a partire da quelli posturali”.
“Inoltre, l’attività motoria garantisce una maggiore interazione sociale che risulta importante per i bambini tra i 6 e gli 11 anni, così come nella scuola media. Invitiamo, pertanto, il presidente della VII Commissione Luigi Gallo e i deputati ad accelerare l’iter di approvazione di questo provvedimento, per il quale abbiamo richiesto specifica audizione”, conclude il sindacalista Anief-Cisal.