Quando il “CAPO” non c’è……anche gli asini fischiano! Proprio così, è quello che sta succedendo nel settore arbitrale; non mi riferisco, al momento, a quello nazionale, ma a quello regionale siciliano, invischiato in una crisi tecnico-organizzativa ormai da anni…
Da quando cioè si preferì sostituire la capacità internazionale di un arbitro del livello di Sahin che stava fornendo risultati eccezionali (o forse proprio per questo?) con le oneste, e basta, capacità contabili di un illustre sconosciuto, salvo poi defenestrarlo e procedere al commissariamento del settore con la trovata del Presidente Regionale FIP che ha scelto il Commissario……guardandosi allo specchio! forse invidioso di quanto era già avvenuto a livello nazionale, dove un suo collega è stato, ormai da tempo, collocato al vertice del settore arbitrale nazionale, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti!
La storia, quella sportiva ovviamente, ci insegna che per guidare un settore come quello arbitrale ci vuole un personaggio al “top” con il massimo dell’autorevolezza, che conosca tutte le regole, scritte e non, poste a garanzia di tutti, in primis delle società sportive.
Ed è proprio questo che ci muove: in Sicilia le società che svolgono attività non ne possono più di come viene curato il settore arbitrale: a tutti i livelli, giovanile e seniores, l’impreparazione regna sovrana: giovani volenterosi vengono mandati allo sbaraglio, compromettendo i sacrifici, anche economici, di tantissime società.
Fino a quando durerà questo stato di cose? Fino a quando il governo centrale sarà complice ratificando acriticamente le scelte del governo regionale?
Enrico Gulletta