Tutto va ben, madama la marchesa. Tutti i progetti di basket del pluridecorato Antonio Rescifina sono buoni; tutti i suoi amici sono bravi, carini, affettuosi, amanti del lavoro, della mamma e della Patria.
Degni del successo che hanno avuto, che stanno avendo, che avranno. Ditelo che vi piace vincere facile… divulgando il mito del “basket dei Balocchi“. Dove i talenti d’oro piovono giù dagli alberi (come i premi Donia alla stampa); dove gli articoli su quanto è bravo il nostro bell’Antonio sono imburrati di sopra e di sotto.
L’amata Sicilia del basket continua a far discutere da Roma a Barcellona Pozzo di Gotto, le società si perdono per strada, i campionati registrano assenze e sospetti, ma il mito del “basket dei balocchi” è l’unica certezza che ci accompagna lungo il nostro calvario: vogliamo tutto; abbiamo diritto a tutto; prendiamoci tutto (magari fosse possibile). Forse abbiamo sbagliato tutto: questo è poco ma sicuro.
O forse no.
A me i premi farlocchi fanno acido, come le competizioni truccate o la giustizia pilotata perchè da quando avevo vent’anni, ho scelto sempre un giorno da leoni piuttosto che cento da pecora.