Risultato giusto ma che non migliora la situazione in classifica delle due squadre in un clima di disaffezione sempre più evidente…
di Gabriele Russo
C’era molta attesa per il derby tra Messina e Catania, ritornato in questo campionato dopo 4 anni. Il match, valido per l’ultima giornata del girone d’andata, rappresentava un’occasione importante sia per i giallorossi che per i rossazzurri, che approcciavano l’incontro in maniera opposta. Infatti, la turbolenta settimana dei peloritani, iniziata con l’umiliante sconfitta per 5-0 a Torre del Greco e proseguita con le dichiarazione del Patron Pietro Sciotto, pronto a lasciare il sodalizio giallorosso, ha portata anche l’esonero di Eziolino Capuano, con la promozione del tecnico della Primavera Ezio Raciti alla guida della prima squadra. Tutto ciò obbligava i giallorossi al riscatto vista anche la delicata situazione di classifica, ultimo posto in condominio con la Vibonese. Al contrario, il Catania, ringalluzzito dal bel successo nel derby con il Palermo approcciava il match del “Franco Scoglio” con fiducia, nonostante la delicata situazione societaria e l’incombente penalizzazione in arrivo. Tra le file del Catania conferma per l’undici vincente contro il Palermo, con gli unici inserimenti dei Claiton e Piccolo al posto degli squalificati Monteagudo e Russini. Nel Messina, Raciti conferma il 3-5-2 del predecessore Capuano, con Baldè e Adorante in avanti. L’inizio è incoraggiante per il Catania che già al primo minuto conquista un corner su iniziativa di Piccolo. La prima occasione da goal è di marca rossazzurra, con il colpo di testa di Claiton, su angolo battuto da Piccolo, al 16’ e la pronta risposta del portiere peloritano Lewandovski. Tuttavia, al 19’ è il Messina, a sorpresa, a passare. Tiro dalla distanza non trattenuto dal portiere Stancampiano che, sulla palla vagante atterra un giocatore messinese e consente all’accorrente Rondinella di depositare in rete indisturbato. Evidente errore del guardiapali rossazzurro che regala un goal agli avversari e Messina che acquista fiducia. Tuttavia, il Catania reagisce con una buona occasione, al 24’, per il bomber Luca Moro, chiuso dal puntuale intervento di Lewandovski e l’occasione per Biondi (28’), servito in area, che non aggancia adeguatamente la sfera che finisce debolmente tra le mani del portiere giallorosso. Il Messina continua, comunque, a rendersi pericoloso creando scompiglio nell’area rossazzurra, ma senza giungere alla conclusione (30’). L’ultimo sussulto dellla prima frazione è il tiro di Moro, al 44’, di poco alto sulla traversa su buon passaggio di Biondi. Primo tempo, nel complesso, combattuto con il Messina più incisivo e bravo a sfruttare l’errore avversario.
La ripresa si apre con due sostituzioni nel Catania, Baldini lascia negli spogliatoi Piccolo e Biondi, sostituiti da Russotto e Sipos, varando il 4-4-2 con Greco e Russotto esterni e Moro affiancato dal centravanti croato. L’inizio degli eteni è deciso con Moro subito pericoloso al 46’ e l’immediata risposta peloritana con Adorante (47’) e Simonetti sullo sviluppo di un corner (50’). Il pallino del gioco torna, però, alla formazione di Baldini che, in pochi minuti, ci prova con Moro, Sipos e Russotto. Altra occassione è la punizione dai 35 metri di Russotto al 70’ che si spegne di poco fuori alla destra di Lewandovski. Finalmente, al 74’ la formazione rossazzurra riesce a trovare il pareggio. Moro controlla il pallone al limite dell’area, sfera che giunge a Sipos che centra la traversa con un pallonetto e zampata del neoentrato Albertini che non lascia scampo a Lewandovski. La partita, dopo il pareggio, diventa più spettacolare, con i padroni di casa che prima reclamano un rigore (76’) per un contatto in area su Russo e, al 78’, trovano il raddoppio con il gol dal limite con Marginean, con un preciso tiro che si spegne all’angolino alla destra di Stancampiano. La gioia dei peloritani però dura poco dato che, appena due minuti dopo, Sipos trova la rete del definitivo 2-2 anticipando Lewandovski in uscita. Negli ultimi minuti, nonostante i tentativi di entrambe le squadre, non si creano i presupposti per ulteriori reti, con il fischio finale che giunge dopo 5 minuti di recupero.
Il pareggio, alla luce dello sviluppo della gara sembra il risultato più giusto, tuttavia entrambe le squadre possono recriminare dato che il Messina, due volte in vantaggio, non è riuscito a tenere il risultato, mancando una vittoria potenzialmente fondamentale e dimostrando come ci sia molto da lavorare per tirarsi fuori dalla bassa classifica. Per il Catania, invece, un passo indietro rispetto alla gara con il Palermo e la sensazione che sarebbe bastata un po’ più di convinzione per centrare i 3 punti. Comunque, per l’undici etneo, il risultato è positivo dato lo svantaggio patito per ben due volte.
Per quanto riguarda le prospettive future, considerando che si è giunti alla metà del campionato, il pareggio non migliora le condizioni di entrambe le compagini, con il Messina ancora ultimo e che dovrà disputare un girone di ritorno ad alto livello per salvarsi senza passare dai playout e un Catania ancora fuori dalla zona playoff e che, complice la penalizzazione di 4 punti in arrivo, dovrà guardarsi le spalle per evitare di sprofondare anch’esso in zona retrocessione.
Lo specchio di questi risultati altalenanti e, in parte, negativi sia rispetto alle aspettative di inizio campionato che per la storia dei due club, è stato il clima in cui si è svolto il Derby. Infatti, meno di mille spettatori hanno assistito al match al San Filippo, impianto capace di contenerne 38mila ma ormai decaduto e abbandonato. Questo primato negativo, probabilmente il minor numero di spettatori nella storia dei confronti tra Messina e Catania, è ulteriormente amplificato dall’assenza dei supporters etnei, per decisione della Questura, escludendo una delle componenti fondamentali del clima partita. Dal lato messinese quello che appare evidente è la disaffezione, nonostante il buon numero di spettatori in Curva Sud con incitamento continuo per i giocatori giallorossi. Tutto ciò, specchio della delicata situazione di entrambe le compagini, non rende onore a due squadre tra le più importanti del Mezzogiorno e con importanti trascorsi in Serie A. Anzi, la gara di oggi ha evidenziato come siano lontanissimi quei tempi ma, allo stesso tempo, segna anche un radicale cambiamento rispetto alle sfide di C1 e C2 di circa vent’anni fa, vissute con grande partecipazione e segnate da episodi indelebili come le maglie per i giocatori date dai tifosi etnei, il Goal di Manca che ha sancito la promozione rossazzura in C1 nel ’99 o la finale playoff del 2001 con la conquista della B per i peloritani. Ecco, vista la situazione, speriamo di assistere ad un match diverso già nel ritorno, degno della tradizione di due club blasonati e con un forte seguito, tuttavia le prospettive sembrano poco rosee e il match di oggi, con un velo di tristezza, ha confermato questa impressione.
Messina (3-5-2): Lewandovski 6; Fantoni 6, Carillo 5,5, Fazzi 5,5; Rondinella 6,5 (61’ Marginean 6,5), Fofana 6, Damian 6 (94’ Konatè sv), Simonetti 6 (83’ Celic sv), Gonçalves 5,5; Adorante 6 (94’ Distefano sv), Baldè 5,5 (61’ Russo 6). All. Ezio Raciti 6
Catania (4-3-3): Stancampiano 4; Calapai 6, Claiton 6, Ercolani 5,5, Pinto 5,5 (66’ Zanchi 6); Rosaia 6, Maldonado 5 (66’ Albertini 6,5), Greco 6 (84’ Provenzano sv); Biondi 5,5 (46’ Russotto 6), Moro 5,5, Piccolo 5 (46’ Sipos 6,5). All. Francesco Baldini 6
Reti: 19’ Rondinella (M), 74’ Albertini (C), 78’ Marginean (M), 80’ Sipos (C)
Note: Giornata soleggiata, temperatura gradevole, vento sostenuto ma che non ha influito sullo sviluppo del gioco. Terreno in buone condizioni. Spettatori 1000 circa. Recupero 0 pt; 5 st. Ammoniti Carillo, Lewandovski, Fazzi e Marginean per il Messina, Biondi e Russotto per il Catania. Angoli 5-3 per il Catania; Falli commessi 12-8 per il Catania; Tiri totali 11-5 per il Catania; Tiri in porta 5-3 per il Catania.