Domani sera a Bologna gli Azzurri cercano il riscatto dopo la sconfitta con l’Argentina nella ‘Finalissima’ di Wembley. Cristante: “L’Europeo mi ha dato un’autostima maggiore, ora bisogna ritrovare la chimica che ci aveva contraddistinto”…
A tre giorni di distanza dalla netta sconfitta con l’Argentina nella ‘Finalissima’ di Wembley, la Nazionale tornerà in campo domani sera a Bologna (ore 20.45, diretta su Rai 1) per iniziare il suo cammino nella Nations League. Ad aprire la terza edizione del torneo UEFA, che l’anno scorso ha visto l’Italia raggiungere la Final Four, ospitata a Torino e Milano e chiusa dagli Azzurri al terzo posto, sarà una grande classica del calcio internazionale. Al ‘Dall’Ara’ infatti arriva la Germania, che dopo la dolorosa eliminazione agli Ottavi di finale dell’Europeo è tornata ad esprimersi sui suoi livelli e non a caso è stata la prima nazionale in ordine di tempo a qualificarsi per il Mondiale in Qatar.
L’Italia è attesa quindi da un altro test molto impegnativo dopo quello con l’Argentina di Messi, un match che rappresenta anche l’inizio di un nuovo percorso per una Nazionale che vuole rinnovarsi senza però perdere la propria identità: “Contro l’Argentina – le parole di Mancini in conferenza stampa – abbiamo pagato la perdita di giocatori, gli infortuni ci hanno condizionato. Stavano meglio di noi, avevano giocatori più freschi e forse è la prima gara in tre anni e mezzo dove troviamo una squadra che ci ha messo sotto, anche se abbiamo commesso due errori sui gol nel primo tempo. Ci vuole tempo, non ci inventiamo i giocatori e sappiamo che ci sarà da soffrire”. Anche perché il girone di Nations League metterà di fronte l’Italia ad altre due favorite del prossimo Mondiale come Germania e Inghilterra: “Sono le due squadre più forti del momento, hanno grandi giocatori e noi cambiando molto ci prendiamo tanti rischi. Sono partite che, dovessero andare bene a livello di gioco, potrebbero rappresentare un buon inizio. Dovremo difendere tutti insieme e attaccare e pressare. Lo abbiamo fatto per tre anni e mezzo con giocatori che non sembravano in grado di poterlo fare, eppure l’hanno fatto. Dobbiamo ripartire e tornare alla magia dell’Europeo”.
Domani a Bologna, così come martedì a Cesena e per le prossime trasferte in Germania e Inghilterra, mancheranno diversi protagonisti dell’Europeo. Dopo Chiesa, Immobile, Verratti e Insigne, assenti anche mercoledì sera a Wembley, per i prossimi incontri di Nations League Mancini dovrà infatti fare a meno anche di Chiellini, Jorginho, Emerson e Bernardeschi, tornati ieri a casa insieme a Sirigu. “Avevano bisogno di recuperare e non erano nelle condizioni di giocare quattro partite. Avrei creato loro anche dei problemi per settembre, hanno dato troppo in questi due anni e meritavano un po’ di recupero fisico”. Hanno lasciato il ritiro anche Lazzari e Zaccagni: “Mi sembrava stessero bene, ma loro mi hanno detto ieri di avere dei problemi e li abbiamo mandati a casa”.
Il nuovo corso riparte necessariamente dai giovani, quei giovani che purtroppo faticano a trovare spazio con i propri club: “Il filo conduttore è lo stesso: cercare giocatori con qualità, velocità. Non saranno come Verratti e Jorginho, che giocavano in certe squadre, quindi ci vorrà un po’ più di tempo. Se riuscissimo a dare dei minuti a questi ragazzi che non hanno mai giocato in Nazionale, e a vederli integrati bene, sarebbe meglio. Poi a marzo magari ritroviamo anche qualcuno di quelli che oggi non è disponibile”.
Senza Immobile e con Belotti che fatica a ritrovare il feeling con il gol, anche con l’Argentina gli Azzurri hanno confermato di avere difficoltà a segnare: “Questo ci preoccupa. Nel calcio per vincere devi fare gol e devi trovare attaccanti che in questo momento in Italia non ci sono. Gli unici due sono Belotti e Immobile, e l’unico che ha fatto gol in Serie A è Scamacca, che non ha ancora giocato una gara a livello internazionale. La speranza è che chi è in Serie B possa arrivare in Serie A velocemente, giocare e fare gol”. Elogiato in conferenza stampa dal Ct tedesco Hans-Dieter Flick (“lo stimo molto, ha qualità e passione per ripetere il successo degli Europei”), Mancini continua ad avvertire intorno a sé la fiducia dell’ambiente, anche se negli ultimi tempi non sono mancate le critiche: “Nel calcio quando vinci tutti sono con te, quando perdi quasi tutti contro. È così”.
La Nazionale torna a giocare a Bologna a un anno esatto di distanza dal beneaugurante successo (4-0) con la Repubblica Ceca nell’ultima amichevole prima dell’Europeo. E Mancini torna per la terza volta da Ct nella città che lo ha lanciato nel grande calcio, nello stadio dove più di quaranta anni fa ha fatto il suo esordio in Serie A. E anche l’avversario rievoca il ricordo di grandi sfide del passato: “Per me Italia-Germania è la finale del 1982, ero ragazzo e nella lista dei 40 che potevano andare al Mondiale, nonostante fossi giovane. Poi c’è stata quella del 2006, ma per me come età il ricordo è quello”.
Accanto al Ct in sala stampa c’è Bryan Cristante, uno dei reduci del trionfo a EURO 2020 che la scorsa settimana conquistando la Conference League ha aggiunto un altro trofeo alla sua bacheca: “Quest’anno – dichiara il centrocampista della Roma – penso di aver fatto un’ottima stagione, giocare certe partite all’Europeo ti dà un’autostima maggiore che poi ti aiuta durante il campionato. Le partite europee alzano l’asticella, più se ne hanno nelle gambe più il livello di un giocatore cresce. Abbiamo voglia di ripartire, sono partite difficili e lo sappiamo, ma sappiamo anche di essere un’ottima squadra. Qui lavoriamo sempre al 100%, dobbiamo solo ritrovare quella chimica che ci aveva contraddistinto. Abbiamo tanto tempo per arrivare alla prossima importante competizione, ripartiamo dalla Nations League e dobbiamo fin da subito lavorare forte per poi mettere in campo tutto ciò che proviamo a Coverciano. Solo così possono tornare le vittorie che aiutano sempre a stare meglio”.
Domani con la Germania non basteranno però le buone intenzioni: “Sono fortissimi. Dobbiamo disputare una grande partita, è l’unica soluzione contro una squadra così forte”.