Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, è intervenuto questa mattina in Senato, in audizione presso le Commissioni VII (Cultura, Istruzione Pubblica, Sport) e X (Affari sociali, Sanità, Lavoro).
“Si avvertiva la necessità sia di disporre di un quadro normativo chiaro, per non lasciare le organizzazioni nell’incertezza e nel contenzioso, sia di garantire tutele ai lavoratori dello sport – ha detto Tiziano Pesce, presidente Uisp, nel suo intervento – una necessità tra l’altro esplosa durante il periodo dell’emergenza pandemica, tenendo sempre presente la specificità unica dell’ambito sportivo.
Preliminarmente esprimiamo apprezzamento per il lavoro del Governo che ha condotto allo schema di ulteriore decreto correttivo in esame in queste settimane, così come per il lavoro delle Commissioni parlamentari competenti, di Senato e Camera dei deputati, che, siamo certi, anche dopo il positivo iter dell’indagine conoscitiva avviata alla Camera lo scorso 31 gennaio, contribuiranno a migliorare ulteriormente i testi normativi, soprattutto per quanto riguarda la riforma del lavoro nelle associazioni e società sportive, contenuta nel combinato disposto dei decreti legislativo 36 e 39 del 2021.
Un percorso senza dubbio lungo e tortuoso, che l’Uisp ha seguito attivamente, con l’obiettivo di migliorare i testi normativi, non perdendo mai di vista l’obiettivo generale di arrivare ad un vero e concreto riconoscimento del valore sociale dello sport, nel rapporto con i governi che si sono succeduti, le forze parlamentari, le direzioni ministeriali, il Dipartimento per lo Sport, Sport e Salute, il Coni, il Cip, le rappresentanze del sistema sportivo, il Forum del Terzo Settore, le reti sociali, e, non da ultimo i Sindacati, che riteniamo debbano essere coinvolti maggiormente nel percorso.
Si tratta senza dubbio di una riforma importante, un cambiamento epocale nato dall’esigenza di dare piena legittimità e giuste tutele alle centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici sportivi, che devono essere accompagnati, insieme alle associazioni e alle società sportive, pensiamo soprattutto alle più piccole che si reggono sul volontariato, senza tralasciare il fondamentale aspetto delle semplificazioni, che devono restare tra le priorità, per assicurare stabilità e sostenibilità economico- amministrativa al sistema sportivo.
Apprezziamo gli sforzi profusi dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e dalla ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone, che hanno lavorato, di concerto, con i propri Dipartimenti e Direzioni, ad ulteriori integrazioni e miglioramenti della riforma, e le diverse novità introdotte, tra cui la semplificazioni degli adempimenti, il potenziamento del Registro tenuto dal Dipartimento per lo Sport con l’aggiunta di nuove funzioni, la previsione di norme specifiche per i giudici di gara e per i dipendenti pubblici, l’intervento in tema di Irap sulla determinazione della base imponibile, la creazione di un Osservatorio nazionale sul lavoro sportivo, per cui ci mettiamo sin d’ora a disposizione.
Possiamo senza dubbio affermare che il movimento sportivo di base è stato ascoltato con attenzione e che la maggior parte delle molte considerazioni e richieste formulate dall’Uisp, tra “primo” e “secondo” decreto correttivo, sono state accolte.
Non possiamo però non sottolineare come la ricerca della sostenibilità economica dei costi del lavoro sportivo, all’interno di una filiera tremendamente colpita dalla pandemia e dalle ulteriori emergenze e crisi (energetica e non solo) che si sono addizionate, non possa essere esclusivamente perseguita attraverso l’applicazione di aliquote previdenziali e relative riduzioni, che, nei fatti, non garantiscono, in prospettiva, quelle che invece dovrebbero essere eque tutele pensionistiche.
Ringraziamo anche la viceministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, per l’attenzione sin qui manifestata nei confronti del percorso di riforma legislativa del sistema sportivo e del terzo settore, auspicando una ancora maggiore ammonizzazione ed una ulteriore interazione tra Registro Unico Nazionale del Terzo Settore e Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche.
Auspichiamo inoltre che prosegua e si rafforzi l’attenzione di respiro interministeriale, dai Contratti nazionali, compresa la fattispecie delle cococo, alla determinazione delle mansioni dei lavoratori rientranti, sulla base dei regolamenti tecnici dei singoli enti affilianti, tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività sportiva, la cui validazione, a nostro avviso, dovrà essere prevista presso l’Autorità di Governo/Dipartimento per lo Sport, per evitare applicazioni errate delle norme e “storture” che iniziano a comparire e che vanno invece da subito contrastate. Di contro si creerebbero “fenomeni di concorrenza sleale”, soprattutto fra Enti di Promozione sportiva, oltre ad evidenti e non sostenibili differenze di profili e di assoggettamenti semplicemente cambiando l’Organismo nazionale di affiliazione.
Sicuramente si tratta di una riforma che avrà bisogno di un “rilascio progressivo”, così come del resto già previsto dal ministro Abodi, e di una continua manutenzione, così come, aspetto non secondario, avrà bisogno di idonei interventi di sostegno economico.
Su questo punto cogliamo l’occasione per sensibilizzare il legislatore sulla necessità di prevedere coerenti misure che attutiscano il carico economico relativo alla previdenza in capo a lavoratori, lavoratrici, associazioni e società sportive, nonché agli stessi organismi affilianti. Su questo punto si è parlato molto, nei mesi scorsi, di misure che sarebbero state previste da uno specifico decreto, addirittura per abbattere totalmente i costi dell’impatto della contribuzione, misure che oggi parrebbero però non essere più presenti nell’agenda dell’Esecutivo. Su questo punto manifestiamo molta preoccupazione”.