Mi preme preliminarmente far presente che non si discute il merito della questione, quella la lasciamo fare ai giuristi, ma alla luce da quanto dichiarato dal Generale Cataldi qualche perplessità nei miei pensieri si fa breccia.
Gentilissimo Direttore,
Ho avuto modo di leggere molto attentamente l’articolo dal titolo “Non si può lottare con la lobby delle federazioni” pubblicato sulla testata online www.imgpress.it da Lei egregiamente diretta e mi permetto di informarLa su una vicenda di giustizia sportiva che indirettamente mi vedeva coinvolto.
Mi preme preliminarmente far presente che non si discute il merito della questione, quella la lasciamo fare ai giuristi, ma alla luce da quanto dichiarato dal Generale Cataldi qualche perplessità nei miei pensieri si fa breccia.
I fatti in data 09 Gennaio 2017 viene presentato un ricorso al collegio di garanzia del Coni, iscritto al registro ricorsi n.2/17, per l’annullamento della decisione della Corte Federale d’Appello presso la FIP n. 19 del 1/12/2016. La trattazione del ricorso avviene il 15 Marzo 2017 in Roma, qualche giorno oltre i sessanta, e in pari data comunicato il rigetto. Fin qui un iter in linea con i principi esposti dai vertici del CONI nel comunicato del 14 Maggio 2014.
Come Lei ben saprà le decisioni assunte del collegio di garanzia del CONI sono opponibili al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio.
Ma il presupposto indispensabile per poter procedere a presentare il ricorso al Tar Lazio, unico grado di giudizio non della giustizia sportiva, sono le motivazioni per le quali il Collegio ritiene che il ricorso sia infondato e, quindi, da respingere.
Motivazioni che sono state notificate al ricorrente ben 15 mesi dopo e cioè con decisione n.28 del 18 Maggio 2018.
Ora non conosco i motivi che hanno determinato un così lungo tempo per la stesura delle motivazioni, e voglio ritenere che siano indipendenti dalla volontà di qualcuno, ma le affermazioni e le motivazioni addotte dal Generale Cataldi per le dimissioni irrevocabili da procuratore generale del Coni fanno avviare in me dei pensieri tutt’altro che positivi.
Cordialmente
Michelangelo Sangiorgio