Il decalogo della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia sui rischi del fumo sul sistema muscolo scheletrico e le possibili strategie del contenimento dei danni da fumo…
Il fumo è da tutti conosciuto come un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, respiratorie e oncologiche, ma quanto questo incida sulla salute delle ossa è un tema spesso sottovalutato e ignorato dall’opinione pubblica. Proprio per promuovere un confronto tra gli ortopedici su come migliorare questa consapevolezza tra i pazienti e individuare strategie diverse, mirate a ridurre gli effetti negativi del fumo sulla salute del sistema muscolo scheletrico, lo scorso 17 giugno si è svolto il Virtual Forum SIOT “Combattere il fumo fino all’osso”, realizzato con il contributo non condizionante di Philips Morris Italia S.r.l. con PMI Science, dedicato all’impatto del fumo sul sistema muscolo-scheletrico. L’evento ha permesso un confronto tra gli esperti su numerosi argomenti, dalla biologia dell’osso e all’epidemiologia delle complicanze da fumo in chirurgia ortopedica, fino ad arrivare alle strategie per il contenimento dei danni da fumo. Come anticipazione del documento di consenso, SIOT ha stilato un decalogo sul tema “fumo e ortopedia”:
I danni del fumo sulle ossa
- Influisce negativamente sulla densità e sulla qualità dell’osso
- Accresce il rischio di frattura da fragilità, in particolare dell’anca e della colonna vertebrale, con una percentuale maggiore negli uomini rispetto alle donne
- Aumenta la possibilità di infezioni superficiali e profonde dei tessuti molli e del tessuto osseo in tutti gli interventi chirurgici ortopedici
- Riduce il successo dei processi di osteointegrazione negli interventi di chirurgia protesica
- Rallenta i processi di guarigione delle ferite chirurgiche per gli effetti antiangiogenetici della nicotina
- In caso di eventi traumatici, ritarda la guarigione delle fratture impattando negativamente sui processi di fissazione dell’osso
- Sebbene anche la nicotina rappresenti una sostanza che influenza il metabolismo osseo, i prodotti della combustione del tabacco sono le sostanze tossiche che maggiormente incidono sulla fisiopatologia delle malattie dell’apparato muscolo-scheletrico
Le strategie di contenimento dei danni
- Le abitudini al fumo del paziente vanno attentamente valutate durante il colloquio con l’ortopedico e risulta necessario che insieme quantifichino i rischi del fumo sul sistema muscolo-scheletrico
- Gli ortopedici devono essere in prima linea nell’informare i nostri pazienti dei rischi ed invitarli caldamente a smettere di fumare soprattutto in vista di un intervento chirurgico con l’adeguamento del consenso informato, per ridurre in modo significativo il rischio degli eventi avversi
- Prima di ogni intervento chirurgico programmato, l’ortopedico deve informare il paziente delle possibili complicanze post-operatorie
- Nella chirurgia protesica di anca e ginocchio, lo specialista dovrebbe consigliare al paziente di smettere di fumare entro sei settimane dall’intervento per ridurre le complicanze e migliorare i tempi di recupero
- In chirurgia traumatologica, il paziente dovrebbe smettere di fumare almeno 24 ore prima per una migliore ossigenazione del sangue e non riprendere almeno per sei settimane per evitare le complicanze
- Dopo un’attenta valutazione dell’abitudine al fumo del paziente che non riesce a smettere, l’ortopedico deve informare il paziente sulle possibili strategie alternative, come la possibilità di rivolgersi ad un centro specializzato in terapia farmacologica e di supporto psicologico, o informarlo sulla disponibilità di prodotti alternativi senza combustione (come prodotti a tabacco riscaldato o e-cig). L’ortopedico dovrà continuare a seguire il paziente per comprendere se tali strategie siano risultate efficaci
- Risulta necessario impostare azioni di sensibilizzazione e informazione sulle possibili strategie utili a ridurre i rischi del fumo sul sistema muscolo-scheletrico