L’OCCIDENTE, PATRIA DI LIBERTÀ E LE MEDAGLIE DI CONTRABBANDO

Mi ha colpito particolarmente questo articolo pubblicato oggi sul Corriere. Ho pensato con tristezza a questi atleti che si sono preparati duramente per quattro anni e che Parigi ha oscurato, nascondendoli agli occhi del mondo, premiati di contrabbando (peggio del matrimonio in Messico dell’immenso Jannacci) quando sono riusciti a conquistare il podio. Una vergogna, a mio avviso.
Le Olimpiadi sono l’essenza dello sport. E sono, credo, la manifestazione più internazionale alla quale possiamo assistere. Ovunque siano posizionate le nostre televisioni e le nostre poltrone sul mappamondo. So che è facile cadere nella retorica, ma l’idea della festa dei popoli ci aiuta a comprenderne il significato.
Sono, fin dal primo momento della guerra, tra chi accusa la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Senza se e senza ma, come dicono quelli che parlano bene. Credo nella Nato, pur riconoscendole molti errori. E credo che mai come ora l’Occidente debba fare un fronte comune contro le violenze di Putin.
Ma le Olimpiadi che ci azzeccano (Di Pietro docet)? Nel momento che una parte del mondo accusa la decadenza dell’Occidente e si compatta contro quel nemico non invisibile che è la nostra storia, la nostra cultura, la nostra società (talvolta criticabile, con l’enorme fortuna di poterla mettere in discussione e criticarla), in questo momento noi che facciamo, ci arrocchiamo e decidiamo chi è dentro e chi è fuori nel grande spettacolo dello sport. La mia è una riflessione che so attirerà molte critiche, ma il bello del diventare vecchi è che si fa di testa propria.
Alla vigilia di Parigi 2024 si è parlato molto di pax olimpica. Leggendo le notizie del mondo, con popoli che continuano a scannarsi tra loro, non pare l’idea abbia avuto un gran seguito. Penso che la vera pax olimpica sarebbero stato vedere tutti gli atleti di questo piccolo globo sulle stesse piste, nelle stesse piscine, sulla stesse pedane, a ricordare che c’è un solo bene comune: l’umanità. Retorica, ma per due settimane vedere tutti insieme sarebbe stata una grande lezione di sport. Per far capire a chiunque cos’è l’Occidente, patria di libertà.
La vista – per quel pochissimo che è stato concesso di vedere – di questi “figli di nessuno”, tenuto nascosti, come le loro meritate medaglie cancellate dalla classifica, sicuramente non è stata una lezione. Ma che importa, nessuno ci ha fatto caso.
Nicola Forcignanò