Indisponibili per il match di domani sera, hanno lasciato il ritiro anche Florenzi e Politano. Bonucci: “Ci sono le basi per fare una grande risalita, vogliamo continuare questo percorso con il mister”…
Non ci sarà in palio la qualificazione al Mondiale domani sera a Konya, dove Italia e Turchia si affronteranno in un’amichevole tra deluse dopo aver perso le rispettive semifinali dei play off con Macedonia del Nord e Portogallo. Resta un impegno da onorare, un match valido per racimolare punti nel ranking FIFA e per cercare di voltare subito pagina a cinque giorni di distanza dalla triste serata del ‘Barbera’.
“Bisogna ripartire”, esordisce in conferenza stampa Roberto Mancini per poi rispondere alle inevitabili domande sul suo futuro: “Abbiamo parlato con il presidente, siamo allineati su tutto. Ora pensiamo a questa partita, poi con calma discuteremo sulle cose da migliorare. Volevo vincere un Europeo e un Mondiale, quindi per il Mondiale bisogna rinviare un attimo. Mi piace questo lavoro e con i ragazzi voglio riorganizzare qualcosa di importante. A parte la delusione, il resto va avanti”. Si riparte dai giovani, quei giovani in cui il Ct ha sempre dimostrato di credere: “Inseriremo sicuramente ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club perché questo è fondamentale”.
Nel week end hanno lasciato il ritiro Verratti, Berardi, Mancini, Jorginho, Immobile, Insigne e Luiz Felipe. Stamattina si sono aggiunte le defezioni di Florenzi e Politano, che faranno rientro nelle prossime ore presso i club di appartenenza: “Li ho obbligati ad andare via – sottolinea Mancini – perché se posso fare qualcosa per loro e per i club lo faccio. Non avrebbero giocato, alcuni di loro non erano al meglio fisicamente. I ragazzi in questi anni hanno avuto grandi meriti, non è stato solo un Europeo, ma un tragitto lungo tre anni con una serie di partite senza sconfitte. Qui si è creato un gruppo eccezionale, non abbiamo solo vinto, abbiamo cercato di giocare un calcio diverso e ci siamo riusciti”.
Il Ct torna poi sulla mancata qualificazione al Mondiale, un obiettivo fallito pur avendo chiuso da imbattuti il girone. I rimpianti sono tanti: “Avremmo dovuto vincere il nostro gruppo con almeno 2 punti di vantaggio sulla Svizzera, forse 4. A Basilea la partita sarebbe dovuta finire 3-0 per noi, con la Bulgaria avremmo dovuto vincere in goleada. La squadra ha sempre giocato: può essere stata più imprecisa, ma questo è il calcio. Le cose sono andate tutte storte, però è inutile accampare scuse. È accaduto ciò che è accaduto, dobbiamo accettarlo”.
Domani intanto bisogna trovare subito la forza di rialzarsi. Di fronte ci sarà una Turchia ferita come l’Italia, un’avversaria battuta 3-0 lo scorso 11 giugno allo Stadio Olimpico all’inizio della cavalcata trionfale all’Europeo: “È una nazionale che ha sempre avuto giocatori bravi tecnicamente. Sono ragazzi che conosco bene, erano un po’ più giovani quando allenavo il Galatasaray”.
Accanto a Mancini in sala stampa c’è Leonardo Bonucci, reduce da un infortunio e costretto ad assistere dalla tribuna alla sconfitta dei suoi compagni con la Macedonia del Nord. Un ko che costerà a Leo il suo terzo Mondiale, il primo che avrebbe vissuto da protagonista dato che nel 2010 non scese mai in campo e nel 2014 disputò solo l’ultima gara del girone con l’Uruguay in un match che costò l’eliminazione dal Mondiale brasiliano: “Da parte mia c’è la voglia di continuare per essere da esempio e guida per i tanti giovani che vestono questa maglia. Le 48 ore dopo l’eliminazione sono state molto dure, in questo gruppo che ha sempre vissuto di entusiasmo ci siamo ritrovati in silenzio. Abbiamo poi provato a sdrammatizzare con i giovani, dicendo loro che avrebbero avuto altre occasioni per andare al Mondiale, mentre per noi era l’ultima possibilità in questo senso. Poi il mister ha messo un punto sul passato e ci siamo ricollegati sul presente e sul futuro. Ci sono le basi per fare una grande risalita”.
Dopo gli attestati di stima nei giorni scorsi di Chiellini e del presidente Gravina, anche Bonucci auspica che Mancini resti al comando del gruppo: “Ciò che ci ha dato il mister in questi tre anni è qualcosa di unico, si è creata un’empatia che raramente si è vista dentro Coverciano. Per noi continuare con il mister è solo la logica conseguenza: le sue idee, il suo valore umano non si discutono. Poi in una partita secca il risultato può cambiare le visioni, ma chi vive tutti i giorni ha solo voglia di proseguire questo percorso”. Il difensore della Juventus è poi tornato sulle critiche ricevute dagli Azzurri per le condizioni in cui è stato lasciato lo spogliatoio del ‘Barbera’: “Chiediamo scusa per l’errore fatto, in futuro faremo più attenzione. Il momento era di delusione e non abbiamo posto attenzione a questi piccoli particolari, che però fanno la differenza”.
(Credits: Getty for FIGC).