Prende ufficialmente il via la ‘missione’ play off Mondiali per la Nazionale, pronta a giocarsi l’ultima occasione per conquistare il pass per Qatar 2022 prima nella semifinale con la Macedonia del Nord di giovedì a Palermo e poi, in caso di successo, nella finale contro la vincente di Portogallo-Turchia (martedì 29 marzo, a Porto o Konya).
Una vera e propria ultima chiamata per gli Azzurri, che hanno raggiunto nel week end il Centro Tecnico Federale con un arrivo scaglionato al termine dei rispettivi impegni di campionato. “Il nostro obiettivo è vincere il Mondiale – ribadisce Roberto Mancini nella consueta conferenza stampa di inizio raduno – e per vincerlo dobbiamo vincere queste due partite”.
L’infortunio riportato nel match di sabato con l’Udinese ha costretto al forfait il difensore del Napoli Giovanni Di Lorenzo, con Mancini che ha deciso di convocare al suo posto Mattia De Sciglio. “Ho cercato di portare chi poteva essere più utile – spiega il Ct – non abbiamo tanto spazio per poter provare cose nuove. La base è stata quella dei giocatori venuti all’Europeo, tranne Bernardeschi che ad esempio non stava benissimo o qualcun altro rimasto fuori. Ma non ne potevo portare 40, così sono già abbastanza. Su chi non sta ancora benissimo faremo delle valutazioni”. Tra ‘color che son sospesi’ ci sono le due colonne della difesa azzurra: Chiellini, tornato ieri in campo ma non ancora al meglio e Bonucci, fermo ai box e forse recuperabile per la seconda partita: “Giorgio sta abbastanza bene, il fatto di aver giocato è positivo. Probabilmente non farà le due partite, ma ne parleremo insieme e decideremo. Leo si sta allenando, sta abbastanza bene, ma sarà valutato per la seconda partita. Una squadra per vincere deve avere una grande difesa!”.
Il Ct si gode lo stato di grazia di Berardi e Scamacca (“stanno facendo molto bene, ma non posso dire oggi la formazione”), l’exploit di Pellegrini al derby (“lo valutiamo più come mezzala offensiva, è un’opzione che abbiamo”) e non è preoccupato per la condizione fisica di Insigne e Barella (“in Nazionale hanno sempre fatto bene, nella stagione ci sono momenti in cui non sei al 100%”), né per il morale di Donnarumma, il portierone azzurro criticato per l’errore commesso nel match di Champions tra Paris Saint Germain e Real Madrid: “E’ meglio averlo con noi che contro”. E a chi gli chiede perché abbia preferito Joao Pedro a Balotelli spiega: “Anche numericamente non potevo portarne un altro. E’ chiaro che lasciare un giocatore a casa dispiace sempre, che si tratti di Balotelli, Calabria o Bernardeschi. Ma la valutazione è stata che Joao Pedro può fare anche la seconda punta oltre che l’esterno d’attacco”.
Ottimista ma prudente, Mancini invita a non pensare già ad un’eventuale sfida con Portogallo o Turchia. Prima infatti bisogna battere la Macedonia del Nord, una squadra solida che nelle qualificazioni si è tolta lo sfizio di vincere in casa della Germania e che nell’ultimo precedente con l’Italia, nell’ottobre 2017 a Torino, costrinse gli Azzurri al pareggio: “Non diamo per scontata la prima partita, non sarà semplice, poi eventualmente ci saranno altri quattro giorni per preparare la seconda. Sono fiducioso perché so di avere bravi giocatori e professionisti, che hanno costruito dal nulla una vittoria all’Europeo quando nessuno ci credeva. La fiducia deve ripartire proprio da questo, da ciò che abbiamo fatto”.
Anche gli ultimi successi azzurri arrivati nel week end, dal trionfo delle Ferrari alla storica vittoria dell’Italrugby in Galles fino al titolo iridato indoor dei 60 metri del solito Marcell Jacobs lasciano ben sperare: “Lo sport italiano dà sempre grandi soddisfazioni, poi non si può sempre vincere, ma è sempre stato ad altissimo livello. Quest’estate abbiamo iniziato noi e gli altri ci hanno seguito, ora speriamo accada il contrario”.