Massimiliano Manfredi, atleta Paralimpico, Stella di Bronzo al Merito Sportivo Paralimpico e Vicepresidente della Pararafting Commission della World Rafting Federation, è il nuovo testimonial per i rapporti Paralimpici dell’Università Popolare degli Studi di Milano.
Sarà dunque lui a testimoniare l’impegno dell’Ateneo nello sport e in progetti di inclusività a 360°, che abbattano le barriere, non solo architettoniche, ma quelle fondate su stereotipi e preconcetti.
L’Università Popolare degli Studi di Milano è già da tempo molto attiva in questi campi. È dell’Ateneo l’idea di creare una Nazionale Italiana di Poeti, che hanno preso parte a diverse partite di calcio, alcune delle quali anche con squadre di detenuti presso Case Circondariali, portando la poesia all’interno delle mura carcerarie e ricordando a tutti che chi si trova lì dentro è prima di tutto una persona, e che lo sport può essere uno straordinario mezzo di redenzione e riscatto.
La scelta di individuare in Massimiliano Manfredi il proprio testimonial è stata dettata dalle sue straordinarie doti di atleta e uomo, e dal suo modo diretto e spontaneo di dimostrare che la disabilità non deve essere vista come un limite.
A causa di un brutto incidente, a Massimiliano è stata amputata la gamba destra sotto il ginocchio nel dicembre 2011. Un episodio che, certamente, lo ha portato a modificare il modo di vivere, ma che non ha fermato la sua voglia di fare sport e di portare il suo contributo tra coloro che sperimentano quotidianamente la disabilità. Oggi è atleta paralimpico di tennistavolo, badminton e sitting volley e allenatore di allenatore di tennistavolo e Badminton.
“Avere nella nostra squadra una figura del valore di Massimiliano Manfredi ci arricchisce molto dal punto di vista umano, ma, indubbiamente, anche da quello sportivo. – Commenta il Prof. Avv. Giovanni Neri, Magnifico Rettore dell’Università Popolare degli Studi di Milano – Vorremmo che il nostro Ateneo diventasse un punto di riferimento in tema di inclusività, un luogo in cui non esistano barriere di alcun tipo, dove i nostri studenti possano imparare che ognuno di noi è unico e speciale, e può ottenere ciò che desidera, per poi portare questa cultura anche al di fuori dell’Università”.