Milan e Roma non approfittano del tonfo dell’Inter in casa con il Bologna e con un pareggio che non fa male a nessuno, e guadagnano un punto sui nerazzurri….
Eppure ai punti, come ha ammesso lo stesso Gattuso, avrebbe meritato la Roma.
Ma come spesso ripetuto, il calcio non è la boxe, e vince chi ha il cinismo di buttarla dentro: difficile quando a proteggere la porta trovi un ragazzone di 1 metro e 96 in stato di grazia, che sta facendo vedere perché due anni fa gli fu proposto uno stipendio da sei milioni per poterlo blindare dai club europei.
Il clima poi non è dei migliori, dopo il suicidio a Bergamo da 3 a 0 a 3 a 3 e il punteggio tennistico di coppa per 7 a 1 contro la Fiorentina, lo stadio riserva fischi ai giallorossi prima, durante e dopo la partita.
Di Francesco ritrova De Rossi, vista la moria di gente in mediana (N’zonzi e Cristante squalificati) e lancia Florenzi, Schick e Zaniolo dietro Dzeko. Gattuso si affida al solito 4-3-3 con Calhanoglu e Suso ai lati di Piatek.
Ed è proprio il neo centroavanti rossonero a sbloccare la gara: Pellegrini perde un sanguinoso pallone in un contrasto contro Paquetà, che è bravo a pescare in area Piatek, che fulmina Fazio, in evidente ritardo e batte Olsen, non impeccabile.
Soliti errori per la Roma, che ormai si trascinano da agosto, vento nuovo per il Milan, con il gol creato e realizzato dai rinforzi di gennaio.
Dopo il gol sale in cattedra Donnarumma a difendere la porta rossonera, che riesce a respingere una bel tiro incrociato di Zaniolo, e a fine primo tempo salva prima su un’incornata di Schick e sulla ribattuta su un tiro ravvicinato di Dzeko.
La prima frazione di gioco si chiude con 6 tiri in porta per giallorossi contro appena 1 dei rossoneri, ma il punteggio vede il Milan in vantaggio.
Nella ripresa però tutto cambia dopo appena un minuto: Karsdorp taglia bene una palla dentro, Musacchio svirgola in disimpegno, Donnarumma ci mette ancora una pezza ma la palla resta lì e Zaniolo con la rabbia di un ventenne insacca.
Pochi minuti dopo una sciocchezza difensiva di Kolarov su Suso, regalerebbe un rigore al Milan, ma per Maresca è tutto regolare.
Quindi stesso copione del primo tempo con la Roma a creare occasioni e Donnarumma a vestire i panni di Superman.
Il dopo di testa di Dzeko viene fermato con uno strepitoso intervento del numero 99 rossonero, poi è il palo a salvare il Milan su un altro colpo di testa, questa volta su Pellegrini.
L’ultima occasione però è del Milan, con Laxalt, appena entrato, che ha nei piedi il pallone del vantaggio, ma Olsen salva.
Beffa evitata per quello che sarebbe stato un risultato troppo severo per i giallorossi.
La Roma vede sfumare il quarto posto, e un ulteriore avvicinamento all’Inter, ma i segnali di crescita, contro una squadra ritrovata come il Milan, sono evidenti. Il Milan può tornare soddisfatto a Milano con un punto in saccoccia, in una gara che un mese fa avrebbero perso. Anche per loro però può esserci il rammarico di non aver avvicinato ulteriormente l’Inter.
Più che tutti felici, nessuno scontento.
Claudio Andò