I ricevitori: “Bene la nuova versione, ma senza giocate sistemistiche si blocca la crescita del concorso”…
Per il concorso del prossimo weekend saranno addirittura 3 i jackpot in palio con il Nuovo Totocalcio, con quello del ‘Tredici’ destinato a sfondare con facilità il muro del milione di euro, cifre che non si vedevano veramente da molti anni.
E tutto questo senza che sia ancora possibile per gli appassionati, spesso riuniti in gruppi di amici o colleghi di lavoro, realizzare quei sistemi che da sempre hanno rappresentato parte importante dei montepremi e contemporaneamente momenti di svago innocente, nulla a che vedere con le ludopatie.
Come ci conferma infatti Marco Cirinei, responsabile dell’area tecnica di HappySoft, a parte la lodevole eccezione di Sisal, nessuno dei principali concessionari del nuovo Totocalcio ha ancora previsto l’uso di schedine di alcun tipo. Ricordiamo che schedine da 6 / 8 colonne erano già in uso nel Totocalcio fin dagli anni ’40 / ’50, e nemmeno è più possibile effettuare la convalida diretta delle giocate dai vari software sistemistici ai Terminali di gioco, senza dovere passare per le schedine.
Le software house, già pronte, attendono impazienti, come ci conferma Cirinei, in quanto le tecnologie attuali permetterebbero di rimettere in pista velocemente i tanti sistemisti Totocalcio, ed i tanti Ricevitori entusiasti che non chiedono altro che potere di nuovo offrire sistemi ai propri clienti appassionati di calcio.
A questo proposito Agimeg ha sentito Daniele Vespa, storico totoricevitore torinese, protagonista dell’ultimo ’14’ con il Vecchio Totocalcio, realizzato il 12 dicembre dello scorso anno, che ha permesso a 40 giocatori di vincere quasi 300 mila euro grazie ad un sistema da lui ideato chiamato “Jack Sparrow“.
“Il Nuovo Totocalcio è stato un grande successo sin dai primi concorsi, forse neanche i gestori si aspettavano questo risultato e questa mole di lavoro. Il problema però è che soprattutto con le Formule 5-7-9 chi vuole sviluppare dei sistemi si trova a dover fare decine di schedine, una vera e propria esagerazione, che diventa anche uno ‘schiaffo’ all’ambiente”, ha detto Vespa.
“Con la nuova formula di gioco stanno tornando i vecchi sistemisti del Totocalcio. La sistemistica per me è una base eccezionale, ma oggi manca a mio giudizio un sistema in grado di dare la possibilità al terminale di gioco di compilarle senza sprecare decine o addirittura centinaia di schedine. Con sistemi da 800 colonne, non possiamo utilizzare 800 schedine. Il sistemista va aiutato e favorito nelle sue giocate, attraverso funzioni in grado di caricare automaticamente sul terminale i sistemi, senza spreco di tempo e di carta. Il Nuovo Totocalcio è partito molto bene ma con i giusti ritocchi può fare ancora di più”.
“Il Nuovo Totocalcio rispetto alla vecchia formula è un passo avanti, ma si potrebbe fare molto di più se solamente avessimo gli strumenti idonei. Oggi ci troviamo nella condizione di dover digitare a mano sul terminale touch screen le schedine dei nostri clienti, un lavoro immane. Stiamo insistendo per poter avere un lettore schedine e per avere la possibilità di collegamento tra pc e terminale di gioco, almeno per i sistemi condizionati più complessi, senza dover giocare 300 schedine alla volta. Si potrebbe anche pensare di dare la possibilità al cliente di farsi la giocata su apposita app e comunicarci il QR code“, ha detto invece ad Agimeg Girolamo Fontana, totoricevitore di Napoli, raccontando la propria esperienza dopo i primi concorsi del Nuovo Totocalcio.
“Per fare numeri grandi servono modifiche importanti. Nel capitolato d’oneri si sarebbe dovuto imporre di poter giocare schedine in automatico, mentre siamo tornati a prima degli anni 80, visto che ogni schedina va riportata a mano”.
AGIMEG