Dieci anni di continua e costante crescita nei risultati sportivi nonostante l’aumento della concorrenza internazionale, il calo demografico del nostro Paese e la riduzione dei contributi pubblici. È quanto si evince dal report “Il posizionamento dello sport italiano a livello olimpico”, uno studio di 67 pagine sull’evoluzione dei risultati dal 2013 al 2022, presentato questa mattina nel Salone d’Onore del CONI dal Presidente Giovanni Malagò e dal Segretario Generale Carlo Mornati alla stampa e alle Federazioni Sportive Nazionali.
“Da tempo Carlo Mornati, con il gruppo della preparazione olimpica, riteneva doveroso informarvi su quanto avvenuto in questi ultimi dieci anni: sono numeri di cui siamo molto orgogliosi”, ha sottolineato Malagò. “Questa è una risonanza magnetica importante: vogliamo far capire tutto quanto è stato fatto e ciò che si dovrebbe fare nei prossimi anni, a prescindere dai rispettivi ruoli. Guardando al 2050, se non arrivano politiche pubbliche massicce, mirate e chirurgiche, anche un ottimista come me sostiene l’impossibilità di continuare a fare questi risultati nei prossimi decenni”, ha aggiunto il Presidente del CONI.
“Questa non è una fotografia degli ultimi dieci anni, ma un trend per le federazioni, perché è inutile fare modelli se non si conoscono i numeri”, ha spiegato Carlo Mornati. “Non vogliamo fare un’autocelebrazione, ma i dati sono freddi, sinceri e sintetizzano in maniera perfetta il lavoro svolto dalle federazioni. Negli ultimi anni si è parlato spesso di sistemi migliori, soprattutto a livello europeo, ma i numeri mostrano come sia difficile trovare un modello che funzioni meglio del nostro”, ha aggiunto il Segretario Generale del CONI.
I dati contenuti nel report sono stati illustrati da Mornati. Nonostante alcune criticità, lo sport olimpico italiano continua a collocarsi nella fascia alta delle classifiche internazionali per qualità e quantità di risultati. Ai Giochi di Tokyo è aumentato il livello di partecipazione internazionale (+23% rispetto a Barcellona 1992) e il livello di competitività (il numero complessivo delle nazioni vincitrici di medaglie d’oro è cresciuto del 76%, il numero delle nazioni a medaglia del 45%).
A tale quadro si aggiungono il calo demografico (l’Italia ha perso quattro milioni di persone nella fascia 20-34 anni tra il 1996 e il 2022) e la riduzione del contributo pubblico allo sport olimpico, passato da 3,1 miliardi di euro del ciclo olimpico 1993-1996 a 1,8 miliardi del ciclo 2017-2020.
Nonostante questo, il trend negativo nei risultati iniziato nei primi anni 2000 è stato invertito nell’ultimo decennio, in cui si è registrata una crescita costante della competitività culminata con gli eccezionali risultati del biennio 2021-2022. Il livello è aumentato significativamente sia in termini assoluti (numero di medaglie e piazzamenti) che come percentuale sul totale degli eventi in programma.
Nel dettaglio, l’Italia ha concluso l’Olimpiade di Tokyo con 40 medaglie in 19 discipline, il più alto numero di podi mai ottenuto nel corso di un’edizione dei Giochi estivi. Ottimi risultati anche a Pechino 2022 con 17 medaglie, seconda edizione di sempre dei Giochi invernali per numero di medaglie. L’incremento nel numero complessivo dei podi rispetto all’accoppiata Pechino 2008-Vancouver 2010 è stata addirittura del 78%.
Da rilevare anche l’incremento della partecipazione femminile, gli ottimi risultati ottenuti nei mixed event e l’inclinazione multidisciplinare del nostro Paese, con medaglie conquistate in ben 28 sport diversi: soltanto Stati Uniti, Russia e Giappone hanno fatto meglio in questa speciale classifica.
In un contesto che vede un approccio sempre più strategico all’attività di allocazione delle risorse da parte di un numero crescente di comitati olimpici, i quali concentrano investimenti e sforzi in quelle discipline dove più alte sono le probabilità di arrivare a medaglia, il Movimento Olimpico Italiano si mostra dunque poliedrico ottenendo medaglie in un numero ampio di sport e discipline olimpiche estive e invernali.
Le prestazioni e le tendenze a livello Olimpico sono confermate a livello di Campionati Mondiali e Continentali, a livello assoluto e giovanile. Il 2022, in particolare, è stato un anno da record: ben 219 medaglie conquistate nelle discipline olimpiche ai Campionati Europei, un dato che pone l’Italia nettamente al primo posto con la Gran Bretagna in seconda posizione a quota 139 podi. L’Italia è prima a livello europeo anche considerando soltanto le gare presenti nei programmi olimpici di Parigi 2024 e Milano Cortina 2026, con 119 podi, davanti alla Gran Bretagna con 90.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti nelle discipline olimpiche ai Campionati Mondiali nel 2022, l’Italia si colloca al 3° posto dietro Stati Uniti (225) e Cina (141) con 102 medaglie. Terzo posto confermato anche contando i Mondiali giovanili, junior e youth, stavolta dietro Stati Uniti (90) e Germania (85).
Guardando al futuro, la stima del numero complessivo di medaglie per Parigi 2024 e Milano Cortina 2026 è 61 (42 per i Giochi francesi, 19 per l’Olimpiade italiana), un dato che collocherebbe l’Italia al sesto posto complessivo, con un incremento del 78% rispetto alla doppia edizione Vancouver 2010-Londra 2012. Nel medagliere virtuale di Parigi 2024, infine, l’Italia si colloca al momento al quinto posto con 42 medaglie (16 ori, 14 argenti e 12 bronzi), con un ulteriore, possibile incremento rispetto all’edizione da record di Tokyo.
foto Luca Pagliaricci