(7 DELLA DURATA DI DIECI ANNI DI CUI SEI CON OBBLIGO DI FIRMA PER 10 ANNI, 5 DELLA DURATA DI CINQUE ANNI DI CUI QUATTRO CON OBBLIGO DI FIRMA PER TRE ANNI E CINQUE DASPO DELLA DURATA DI DUE ANNI). TRE DI QUESTI ULTRAS FURONO GIA COINVOLTI NEGLI SCONTRI DEL 2 FEBBRAIO 2007 DURANTE IL DERBY SICILIANO CATANIA-PALERMO QUANDO FU UCCISO L’ISPETTORE CAPO DELLA POLIZA DI STATO FILIPPO RACITI. IL QUESTORE ODORISIO: “OCCORRE UNA RIFLESSIONE”.
Il Questore della Provincia di Padova Marco Odorisio ha emesso 17 DASPO, 7 della durata di dieci anni di cui sei con obbligo di firma per 10 anni, 5 della durata di cinque anni di cui quattro con obbligo di firma per tre anni e cinque DASPO della durata di due anni, nonché 12 Fogli di via obbligatori della durata di 4 anni nei confronti degli ultras catanesi coinvolti nei fatti avvenuti allo Stadio Euganeo lo scorso martedì 19 marzo, mentre si disputava la partita di calcio tra il Calcio Padova e il Catania.
Dalle istruttorie della DIGOS e della Divisione della Polizia Anticrimine si è riscontrato come tre ultras catanesi arrestati per i disordini e destinatari dei provvedimenti di DASPO sono risultati essere stati già coinvolti nei gravi incidenti del 2 febbraio 2007 presso lo Stadio “A. Massimino” di Catania in occasione del derby Catania-Palermo durante i quali fu ucciso l’Ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti.
Sul punto il Questore evidenzia come “occorre una riflessione in quanto persone già condannate per reati specifici e destinatarie di provvedimenti di DASPO in caso di gravi recidive come gli episodi accaduti martedì sera allo Stadio Euganeo, dovrebbero essere destinatari di provvedimenti interdettivi a tempo indeterminato”.
I 17 provvedimenti di DASPO hanno riguardato gli 11 arrestati protagonisti dell’invasione di campo, nonché 6 altri ultras catanesi filtrati alla Stazione ferroviaria di Padova nella serata di martedì prima di prendere il treno per Catania e trovati in possesso di fumogeni, petardi e una bomba carta. Nello specifico si tratta di un 40enne che ha consentito l’invasione di campo di una sessantina di facinorosi etnei aprendo il maniglione dell’uscita di sicurezza della curva nord il quale, già destinatario nel 2015 e nel 2017 di altri due provvedimenti di DASPO e gravato a vario titolo da precedenti penali per associazione mafiosa, rapina, stupefacenti e, più in generale, reati contro la persona, è stato raggiunto dal provvedimento interdittivo di accesso alle manifestazioni sportive per la durata di 10 anni con la prescrizione, convalidata dall’Autorità Giudiziaria competente, dell’obbligo di comparire, sempre per 10 anni, presso un Ufficio di Polizia in occasione delle partite della squadra etnea. Nella medesima circostanza, anche nei confronti degli altri due sostenitori catanesi arrestati in flagranza, un 45 enne con precedenti per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed un 40 enne già daspato nel 2002, è stata adottata per entrambi la medesima misura di prevenzione per la durata di 5 anni, con obbligo di firma nei confronti del primo di anni 3.
Nei confronti di altri otto sostenitori della squadra etnea, arrestati in flagranza differita, il Questore di Padova ha emesso altri provvedimenti di DASPO, prevedendo nello specifico:
– Nei confronti di un 33enne, già gravato da DASPO nel 2018 e con precedenti per reati contro l’ordine pubblico, un DASPO della durata di 10 anni con obbligo di firma della durata di anni 10.
– Nei confronti di un 42enne, con precedenti per lesioni, rissa e rapina e già gravato da DASPO nel 2006 da parte del Questore Parma e nel 2017 dal Questore di Messina, un DASPO della durata di 10 anni con obbligo di firma della durata di anni 10.
– Nei confronti di un 46enne già raggiunto nel 2007 da DASPO da parte del Questore di Catania in quanto coinvolto nei gravi disordini verificatisi in data 02.02.2007, in occasione dell’incontro di calcio Catania – Palermo, culminati con l’uccisione dell’Ispettore Capo Filippo Raciti, un DASPO della durata di 10 anni con obbligo di firma della durata di anni 10.
– Nei confronti di un 41 enne già raggiunto nel 2007 da DASPO da parte del Questore di Catania in quanto coinvolto nei gravi disordini verificatisi in data 02.02.2007, in occasione dell’incontro di calcio Catania – Palermo, culminati con l’uccisione dell’Ispettore Capo Filippo Raciti, un DASPO della durata di 10 anni.
– Nei confronti di un 40enne, con precedenti per droga, resistenza a pubblico ufficiale e furto e già raggiunto nel 2007 da DASPO da parte del Questore di Catania in quanto coinvolto nei gravi disordini verificatisi in data 02.02.2007, in occasione dell’incontro di calcio Catania – Palermo, culminati con l’uccisione dell’Ispettore Capo Filippo Raciti e raggiunto da un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per i medesimi fatti a titolo di associazione a delinquere, un DASPO della durata di 10 anni con obbligo di firma della durata di anni 10
– Nei confronti di un 33enne, con precedenti per porto abusivo di armi e già gravato da DASPO nel 2013 da parte del Questore di Pistoia e nel 2015 dal Questore di Catania, un DASPO della durata di 10 anni con obbligo di firma della durata di anni 10.
– Nei confronti di un 32enne, con precedenti per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, un DASPO della durata di 5 anni con obbligo di firma della durata di anni 3.
– Nei confronti di un 32enne, incensurato, un DASPO della durata di 5 anni con obbligo di firma della durata di anni 3.
Inoltre, nel corso di controlli effettuati all’interno della stazione ferroviaria successivamente all’incontro sportivo, sono stati sorpresi nel possesso di materiale esplodente e artifizi pirotecnici i seguenti soggetti:
– un 22enne incensurato, sottoposto a DASPO per la durata di due anni;
– un 33 enne incensurato, sottoposto a DASPO per la durata di due anni;
– un 18 enne incensurato, sottoposto a DASPO per la durata di due anni;
– un 32 enne incensurato, sottoposto a DASPO per la durata di due anni;
– un 17enne incensurato, sottoposto a DASPO per la durata di due anni;
Infine, un 25enne con precedenti per reati contro il patrimonio e resistenza, denunciato in stato di libertà da parte della Digos perché riconosciuto come partecipante ai disordini verificatisi dalle videoriprese dell’impianto sportivo e dal documento d’identità da questi smarrito nel corso dell’invasione di campo, è stato sottoposto a DASPO della durata di 5 anni con obbligo di firma della durata di anni 3.