Roma che disastro: altro che Champions

Roma – Napoli: diverse le ambizioni in questo derby del Sud, una gara che, passato recentissimo, decideva l’antagonista della Juventus, in una vana lotta scudetto. 

 

La posta in palio nella gara delle 15era per i partenopei blindare il secondo posto con il primo posto ormai archiviato dalla squadra bianconera , per i giallorossi, dopo il passo falso di Ferrara, contro la Spal, doveva cercare, con un sano di sentimento di rivalsa, la vittoria, per poter rimanere in scia Champions. 

 Invece totale apatia da parte dei giallorossi di Ranieri, spazzati via dal gioco dei partenopei, fatto di continue verticalizzazioni, senza dover mai buttare palla, al quale la Roma ha saputo opporre solamente cross dalla trequarti senza neanche troppa convinzione. Pronti via il Napoli è in vantaggio, grazie a Milikabile a sfruttare una verticalizzazione di Verdiche da pochi passi conclude, superando Olsen. 

La gara, dopo l’inizio scoppiettante di placa, per merito del Napoli, che riesce volutamente ad addormentare la partita, grazie ad un avvolgente giro palla, che trova come fulcri Allan a recuperare tutto ciò che gli passa vicino, e Ruiz ad impostare magistralmente ogni azione. I giallorossi invece, senza palleggiatori di razza, sono costretti ad affidarsi ai lanci lunghi, con Dzeko largo, che si improvvisa esterno, in favore di uno Schick prima punta, che continua a non convincere. Il primo tempo recita questo copione, con il Napoli che segnerebbe anche il raddoppio, con un contropiede ben orchestrato dalla banda di Ancellotti, condotto da un Mertens in forma straripante, che dopo essersi bevuto la retroguardia giallorossi, serve Milik in millimetrica posizione di offside, vanificando il tutto.  

Quando sembra che il primo tempo stesse per concludersi, una lampo dei giallorossi, che con un Nzonzi versione torre, serve Cristante che si fionda su una palla sulla quale Meret è in ritardo e prende le gambe del giallorosso: dagli 11 metri Perotti spiazza l’estremo difensore.  

Ma è solo un lampo con il cielo sereno, nella ripresa il Napoli fa razzie ridicolizzando a tratti i giallorossi. 

Già al 49′ è di nuovo in vantaggio grazie ad un tiro cross di Milik, che attraversa tutta l’area e sul quale Martens è il più lesto ad arrivare, insaccando da pochi passi.  

Dopo altri 6 minuti, Ruiz semina il panico, e con un’azione personale riesce a superare l’intera retroguardia, servendo Verdi, che dentro l’area ha il tempo di stoppare, mirare e calciare, battendo per la terza volta Olsen. 

La reazione della Roma è affidata ad azioni dei singoli, mai al gioco collettivo: al 73′ si vede ribattere prima da Meret, poi dal legno, il possibile gol che avrebbe accorciato le lunghezze.  

Con la gara che si avvia alla conclusione, arriva anche il quarto gol partenopeo con il neoentrato Younes. Al di là del risultato, partita del Napoli da mostrare nelle scuole calcio, per il gioco mai banale, preciso e calcolato dato da Ancelotti alla sua squadra.  

Napoli che blinda in secondo posto, e con la testa ormai libera dal campionato, può sognare l’Europa League. La Roma resta in linea con la stagione opaca che l’ha contraddistinta, e si ridimensiona, cercando di centrare un piazzamento per l’Europa minore. 

Claudio Andò