Roma si parte. C’è quasi il gusto del ritorno sulla partita da affrontare, dopo una stagione, quella appena archiviata, che ha regalato solo amarezze e qualche addio pesante (Di Francesco, Totti e De Rossi). Insomma, Roma – Genova dona a Paulo Fonseca quasi il piacere di non sentirsi sotto esame, bensì invulnerabile dentro la corazza magica della Curva sud.
E c’è, alla fine, il primato del gioco quello che queste prime gare amichevoli hanno regalato al tecnico. Ecco perché in vista dell’esordio in campionato contro il Genoa, Fonseca ha voluto chiarire alcuni punti rimasti in sospeso: dal mercato ancora aperto alle insidie della sfida con il Genoa.
Ci racconta le sue emozioni per la prima ufficiale da allenatore allo Stadio Olimpico?
“Ho già vissuto questa esperienza nella prima all’Olimpico, questa sarà la prima ufficiale, sono motivato entusiasta e fiducioso. Giocheremo in casa davanti ai nostri tifosi che ci sosterranno. Direi che è lo scenario ideale per iniziare questa stagione”.
Dall’inizio di questa esperienza, quanto è migliorata la sua idea di calcio?
“Sono sicuro che la squadra sia cresciuta: c’è stata un’evoluzione positiva in questo pre-campionato. In quella fase abbiamo affrontato avversarie di livelli diversi, ma sono consapevole che la squadra stia crescendo e sia pronta per la prima partita. Siamo all’inizio di un processo, c’è ancora da lavorare, ma la squadra è pronta”.
È soddisfatto della permanenza di Edin Dzeko?
“Ovviamente sono molto felice della sua permanenza. Devo confessare che dal primo giorno ero fiducioso che sarebbe rimasto con noi, sono soddisfatto del rinnovo, era un mio desiderio. Le cose hanno avuto un esito positivo, ma ho sempre credito che sarebbe rimasto. È un giocatore molto importante per noi, è un piacere non solo per me, ma per tutti che sia rimasto”.
Gianluca Mancini sarà titolare contro il Genoa?
“È giovane, sta crescendo bene, è abituato a un sistema di gioco diverso da quello che chiedo. Sta crescendo e sono soddisfatto di quello che sta facendo. Domani però i titolari saranno Jesus e Fazio”.
Il difensore centrale rimane una sua priorità?
“Non è un segreto che la Roma stia cercando un centrale, ma ne cerchiamo uno di esperienza e che migliori la qualità della squadra. Ovviamente non è facile ma abbiamo parlato a lungo con Petrachi. Non vogliamo prenderne uno tanto per prenderlo, deve migliorare la rosa. Serve una scelta ponderata, con criterio: non è facile trovare un calciatore con queste caratteristiche, ma siamo all’erta e qualora ci fossero le condizioni ideali faremo un’operazione”:
Se la sente di fare una scommessa su se stesso?
“Non so se la chiamerei una scommessa. Vi garantisco che credo in me stesso e nel mio modo di lavorare. Sono venuto qui con grande ambizione, dal primo giorno credo fermamente che siamo una squadra forte, che lotterà con tutti fino all’ultimo minuto e che renderà orgogliosi i nostri tifosi. E se tutto questo si verificherà i risultati saranno una conseguenza. Non ho la necessità di fare una scommessa con me stesso, siamo qui per lavorare con convinzione e per fare qualcosa di speciale”.
Si è parlato di un’eventuale uscita di Riccardi, sarebbe disposto a sacrificare un giovane come lui?
“Nessuno ha parlato con me di questo aspetto, la questione non si è mai concretizzata altrimenti me ne avrebbero parlato, essendo io in piena sintonia con Petrachi. Su Riccardi tutti depositano grandi speranze, all’inizio del pre-campioanto è stato infortunato e non si è allenato molto con noi, ho bisogno di conoscerlo meglio. Ha tanto talento, ma trovo ingiusto mettetegli tanta pressione, facendo paragoni con altri calciatori. È giovane, di talento, sta lavorando per migliorare e come detto devo conoscerlo meglio”.
La Roma domani scenderà in campo con una squadra dello scorso anno, escluso il portiere. Senza tre calciatori come El Shaarawy, Manolas e De Rossi. È soddisfatto di questa squadra?
“Sono pienamente soddisfatto della rosa a mia disposizione, i calciatori hanno risposto bene al lavoro quotidiano, con grande apertura rispetto alle mie idee: sono contento e soddisfatto di tutti”
Si parla anche di una partenza di Schick, secondo lei come mai Patrik non è riuscito ancora a esprimere il suo talento?
“Ha una concorrenza molto grande rappresentata da Dzeko, per questo non è stato utilizzato moltissimo. Ma posso dirvi che ora è qui con noi, si allena e domani sarà convocato. Ci sono giocatori che necessitano più tempo per adattarsi a quello che chiedo e probabilmente lui è uno di questi. Domani, però, sarà convocato e sarà pronto nel caso in cui ci sarà la necessità di schierarlo”:
Il centrocampo è cambiato molto in termini di uomini, secondo lei chi è il regista ideale di questo reparto?
“Quella è una zona dl campo che mi procurerà un gran mal di testa, ma in positivo. Ho quattro giocatori di grande qualità e livello. Veretout ha iniziato ad allenarsi da poco per un infortunio e fisicamente è indietro. Ma io vi assicuro che avrò sempre difficoltà a scegliere due giocatori in questo ruolo. Cristante ha fatto un grandissimo pre-campionato, ha assimilato rapidamente le idee e domani partirà titolare. Pellegrini e Diawara sono arrivati più tardi, hanno capito rapidamente cosa chiedo loro. Sono intelligenti e questo è un ruolo fondamentale per la nostra squadra: la concorrenza per me è un fattore positivo, avrò difficoltà a scegliere due titolari su quattro, perché sono tutti giocatori di livello”.
In rosa ci sono solo esterni puri, interverrete in quel ruolo oppure con l’arrivo di Zappacosta penserete di alzare Florenzi?
“Questa è una possibilità, lo abbiamo già provato in allenamento, la risposta è stata positiva e potrebbe verificarsi”.
Mert Cetin secondo lei può far parte della rosa del prossimo anno o andrà in prestito?
“Con Cetin si è verificata un’occasione, un’opportunità per un calciatore visto e notato dal Club. Ha caratteristiche fisiche che chiediamo. È un calciatore per il futuro, vediamo cosa succederà. Si sta allenando con noi, sta cercando di capire cosa chiediamo da lui: è una scommessa per il futuro.
Veretout sarà convocato?
“Non è ancora nelle migliori condizioni fisiche, ma sarà convocato e se necessario durante la partita potrà essere schierato”.
Si aspettava un difensore centrale prima dell’inizio del campionato? Rugani le piace o preferirebbe un profilo più esperto?
“Come ho sempre detto, non parlo di giocatori che non fanno parte della nostra rosa. Rugani è un buon giocatore, ma non è qui e non parlerò di lui. Per quanto riguarda il difensore centrale, torno a ribadire che noi vogliamo un giocatore che possa migliorare la qualità della rosa, non ci serve aggiungere solo un tassello alla squadra. Non è stato facile trovarlo. Se avrei preferito di averlo dall’inizio della stagione? Ovviamente sì, ogni allenatore risponderebbe così. Ho piena fiducia nei miei centrali, Fazio, Jesus, Mancini e ora anche Cetin: è una questione che non mi preoccupa ora”.
Che giocatore sta scoprendo in Nicolò Zaniolo?
“Parliamo di un giocatore forte, di qualità, è giovane, ha fatto un ottimo precampionato. Ha bisogno ancora di capire meglio il gioco a livello tattico, ma con certezza assoluta diventerà uno dei migliori calciatori italiani. Ha bisogno di crescere tatticamente, ma può diventare importante per la nostra squadra, come già si è dimostrato nel precampionato. Ho grande fiducia sul suo rendimento nel corso di questa stagione”:
Qualche tifoso si è detto preoccupato per il gioco offensivo, come affronterà certe squadre italiane chiuse difensivamente e molto tattiche?
“Per me vincere non basta, voglio che la mia sia una squadra dominante, che abbia il possesso della palla, che stia offensiva, da questo concetto non arretro. Conoscendo il calcio italiano so che la mia squadra farà questo tipo di calcio nella maggior parte delle partite e dovremo essere pronti a contrastare le ripartenze degli avversari. Ma voglio una squadra dominante, che andrà a giocare vicino alla porta avversaria. Lo faremo spesso, tranne quando l’avversario ci costringerà a difenderci di più, ma sono convinto che il miglior modo di difendersi sia tenendo il possesso della palla”.
Come procede il percorso di Justin Kluivert?
“È un calciatore giovane, nel quale depositiamo grande speranza. Ha bisogno di capire meglio il tipo di gioco, ma sta crescendo: sta sempre meglio”.
Andreazzoli conosce la Roma, è preoccupato dagli attaccanti rossoblù?
“Non è una squadra da sottovalutare, è molto forte, abile nelle ripartenze veloci, che arriva a giocare sui due attaccanti rapidamente. Li abbiamo analizzati, spero che la squadra dia una risposta positiva nella situazione di ripartenza avversaria. Abbiamo attentamente lavorato sulla tattica e sono sicuro che la squadra sia pronta per dare una risposta positiva a un avversario forte ed esperto”.
Pensa che il suo cammino alla Roma sia strettamente legato alla qualificazione tra i primi quattro, o crede che avrà l’opportunità di lavorare a un programma più lungo anche se non dovesse qualificarsi per la prossima Champions League?
“Gli allenatori vivono di risultati, io dovrò portarli per sodisfare ambizioni del club e dei tifosi. So che le aspettative sono alte ma sono fiducioso. Ho due anni di contratto più uno, ma come ho già avuto modo di dire spero di rimanere qui alla Roma per molto tempo”.
Claudio Andò