“Da oggi le atlete trans* dell’atletica leggera scompaiono dalle competizioni. Lo sport, che da anni andava verso una direzione chiara di inclusione e sviluppo di nuove gare miste, cioè aperte a uomini e donne, (a Tokyo 2020 fu inserita la staffetta 4×400 metri mista), si ferma e arretra senza una chiara e forte motivazione scientifica.
Una decisione sbagliata e lesiva delle atlete trans, basata su nessun dato fattuale, oltre che un pericoloso precedente per tutt* l* atlet* che si allenano da anni e poi nel giro di pochi giorni si vedono cambiare i regolamenti prima di una gara”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “La Federazione mondiale di Atletica leggera (World Athletics) ha deciso di cambiare le regole per le atlete trans*, inserendo delle norme così stringenti che di fatto impediscono a tutte le atlete trans* attualmente in carriera di poter partecipare alle gare. Queste nuove regole sostituiscono le precedenti, cioè non basta avere i parametri degli ormoni dentro certi limiti (2,5 nmol/L per 24 mesi) prima di una competizione, ma da oggi è obbligatorio dimostrare che la fase iniziale di transizione sia avvenuta prima dell’età puberale della persona. Percorso che è pressoché impraticabile nel nostro Paese e totalmente inaccessibile alle atlete di oggi. I regolamenti validi fino a ieri erano funzionali e corretti, perché basati su anni di analisi delle federazioni sulla questione ormoni e soprattutto davano un percorso chiaro da intraprendere alle atlete trans* fatto di controlli e monitoraggi tali per cui le atlete gareggiavano nella categoria femminile senza presenza di vantaggi di performance. In particolare, va riconosciuta alla Federazione Italiana Atletica Leggera (Fidal) un’attenzione importante e concreta nei confronti delle atlete trans*. Tuttavia il nuovo regolamento internazionale fa piazza pulita di tutto questo. Chiediamo pertanto alla Fidal e al Coni di sollevare immediatamente la questione a livello internazionale, per riportare i vecchi regolamenti e permettere alle atlete trans* di gareggiare ed essere formate rispetto a quanto i vecchi regolamenti, che rivogliamo vigenti, stabilivano sulla loro carriera agonistica.”, conclude Piazzoni.