Unime: Rammarico e delusione. È con questi sentimenti che i giovani universitari militanti nel campionato di seconda categoria hanno accolto la notizia della mancata iscrizione del Cus al campionato di calcio FIGC che li ha visti protagonisti nelle ultime stagioni sportive.
La delusione è forte soprattutto per i modi con i quali il Cus ha preso tale decisione senza comunicarlo ai diretti interessati, che hanno dovuto aspettare le ultime ore per apprendere la notizia direttamente ad iscrizioni concluse.
Una scelta verticistica, quella di Nino Micali, che scatena non poche reazioni nel mondo sportivo ed universitario.
“Se il problema era di natura economica difatti, commenta Andrea Celi, già Senatore Accademico dell’Ateneo, con una comunicazione non tardiva si sarebbe potuto procedere alla ricerca di sponsorizzazioni”.
Luigi Lombardo, studente del dipartimento di Economia afferma: “avremmo potuto incorrere anche all’autofinanziamento anche se non capiamo come il Cus, realtà universitaria, possa fare scelte così unilaterali senza interpellare il mondo accademico. Ciò che rimarrà saranno i rapporti anche al di fuori del rettangolo di gioco, il bello del calcio è anche questo, e dalla nostra la speranza che il Cus nei prossimi anni torni sui suoi passi e possa re iscrivere la squadra.”.
Il Cus-Unime che iniziò la sua avventura nella stagione sportiva 2015/2016 in terza categoria, dopo aver centrato la promozione diretta nella stagione 2017/2018 e aver partecipato nella stagione 2018/2019 alle fasi di play off, chiude i battenti, mettendo la parola fine ad una realtà sportiva che non vedrà più gli universitari debuttare in nessun campionato federale del gioco del Calcio.
Una realtà che ha visto nel proprio allenatore, Roberto Smedile, una figura leader che con grandi meriti aveva contribuito in prima persona a formare un gruppo unito ed affiatato ma che oggi si ritrova completamente smembrato.
Una realtà Universitaria, riferimento per gli studenti che avessero voluto affacciarsi al mondo dello sport, in particolare del calcio, in modo sano.
La scelta aziendalistica l’ha fatta da padrona a discapito di una realtà che negli ultimi anni stava regalando oltre ottimi risultati sul campo anche una bellissima immagine per la città che vantava una realtà calcistica universitaria che oggi non esiste più.