È un pareggio a reti bianche quello tra Verona e Roma nonostante durante la gara siano state colpite ben tre traverse.
Solo panchina per Kumbulla, l’ex di giornata, ed Edin Dzeko, ormai prossimo al trasferimento a Torino. A sostituirlo Mkhitaryan che per l’occasione veste i panni di centravanti, sostenuto da Pellegrini e Pedro, alla prima partita dopo l’intervento alla spalla; Fonseca preferisce Mirante a Pau Lopez, apparso incerto nelle ultime uscite.
La risposta di Juric si manifesta con l’esordio dei neoacquisti Cetin, preso proprio dalla Roma, Tameze e Tupta mentre sulla trequarti, a sorpresasi si affaccia Danzi, che l’anno scorso era stato una meteora con appena una presenza.
La Roma spuntata si affida alle triangolazioni veloci al limite dei trequartisti e alle iniziative a sinistra di Spinazzola per creare pericoli. Ed è da questo tipo di azioni che nascono le palle gol per la Roma: prima Mkhitaryan per due volte e poi Pedro falliscono il bersaglio.
Il Verona esce alla distanza grazie ad un pressing più alto. E per tre volte ha fatto correre i brividi a Mirante che prima ha visto un destro di Danzi finire di poco oltre l’incrocio, poi ha saputo ipnotizzare Tupta, e infine, al 45′, è stato bravo ad alzare sulla traversa un tiro dal limite di Tameze.
Nella ripresa il Verona, con un Zaccagni in più nel motore al posto di Tupta, ha alzato ritmi e baricentro e ha mandato in tilt la Roma che ha iniziato a sbagliare tanto in fase di appoggio. I giallublù hanno creduto di poter raccogliere il bottino pieno ma hanno fallito due ghiotte occasioni, la prima con Faraoni che non ha trovato lo specchi al termine di una bella azione personale in cui aveva saltato anche Mirante in uscita, la seconda con Di Carmine che di testa da due passi ha mandato alto un pallone al bacio servitogli da Tameze.
L’inizio della seconda frazione di gioco ha dei ritmi più bassi; a svegliare la gara un bel tiro dalla distanza di Pellegrini sventato in angolo Silvestri. Poi è il Verona ad andare vicino al vantaggio con un diagonale di Dimarco che colpisce prima la traversa e poi il palo, prima di veder tornare beffardamente la palla in campo.
La Roma non si spaventa, ma anzi replica con Spinazzola, che colpisce la parte bassa della traversa.
Finisce a reti bianche. Un pareggio che non esalta le contendenti ma che non fa neanche deprimere le piazze. Il Verona dimostra che il bel campionato dell’anno scorso non è stata solo una casualità, la Roma si deve rendere conto che a meno di innesti importanti, il cammino per l’approdo in Champions sarà molto impervio.
Claudio Andò