Domani ricorrerà un anno dall’elezione di Papa Francesco. L’ascesa al soglio pontificio del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, in seguito alla rinuncia di Benedetto XVI, ha avuto da subito un impatto dirompente sulla comunità cattolica e non, complice la grande comunicativa del nuovo Pontefice. Alla luce di questa serie di cambiamenti e del riavvicinamento alla Chiesa che la presenza di Papa Bergoglio sembra aver determinato, l’Eurispes ha indagato il rapporto degli italiani con la fede, la Chiesa e l’operato del nuovo Papa. Francesco è apprezzato dall’87% degli italiani, riuscendo a conquistare in brevissimo tempo l’affetto e i favori dei cattolici, e non solo. Interrogati sulla figura del Pontefice e sull’ipotesi che stia dando nuovo slancio alla Chiesa cattolica, tra un pugno di indecisi (8,4%) e una manciata di scettici (4,5%) domina l’87,1% di chi sostiene che Papa Francesco stia ridando vitalità alla sua Chiesa. Grazie al suo approccio affabile e familiare, ma anche alla sua candida apertura all’altro da sé, il nuovo Pontefice ha fatto breccia nel cuore di tutti. Sono in misura maggiore le donne rispetto agli uomini (91% vs 82,9%) a ritenere che Papa Bergoglio stia ridando slancio alla Chiesa cattolica. Il livello di apprezzamento per l’operato del Papa cambia poco anche prendendo in considerazione lo stato civile: Bergoglio è stimato dal 90% delle persone sposate, dall’89,7% dei vedovi, dall’88% dei divorziati, dall’82,6% dai conviventi e dall’82,3% dei celibi/nubili.
«Misericordia, coraggio e porte aperte» ecco le parole d’ordine di Papa Francesco per riportare la Chiesa cattolica ad essere una guida e una vera agenzia di senso e di orientamento. È senza dubbio il dirompente “effetto Bergoglio” ad aver inciso quest’anno sull’aumento di fiducia degli italiani nei confronti della Chiesa cattolica che segna il risultato migliore nella serie storica delle rilevazioni Eurispes degli ultimi sei anni con quasi il 50% dei consensi e un aumento percentuale rispetto al 2013 del 12%. Il tentativo di Papa Francesco di rinnovare la Chiesa cattolica è comunque evidente. La sua apertura verso le coppie omosessuali e verso i divorziati ne sono l’esempio più lampante. E la fiducia espressa nella Chiesa proprio dai separati/divorziati (49,4%) è forse in parte il segno di un lento riavvicinamento.
L’Eurispes ha ritenuto interessante incrociare i dati riferiti ai cattolici (credenti ma non praticanti e praticanti) con quelli della rilevazione dedicata ai temi etici. I cattolici credenti sono a favore dell’utilizzo delle cellule staminali per le cure mediche (88,4%); del divorzio breve (81,8%), che permette, in assenza di prole e in caso di consensualità, di ottenere il divorzio entro un anno eliminando dunque la fase preliminare della separazione; della tutela giuridica alle coppie di fatto (74,9%); della fecondazione assistita (74,4%); del testamento biologico (68,1%), che racchiude la volontà di un individuo circa le cure mediche cui potrebbe essere sottoposto in un futuro in cui potrebbe non essere più capace di intendere e di volere; della pillola abortiva RU-486 (58,7%), che soppianterebbe il ricorso ad un più traumatico intervento chirurgico, e dell’eutanasia (52%), l’interruzione volontaria della vita di un individuo in condizioni fisiche estreme. Sono invece per la maggioranza contrari al suicidio assistito (76,1%), alla possibilità che le coppie omosessuali possano adottare bambini (71,8%) e alla possibilità che persone dello stesso sesso possano unirsi in matrimonio (56,8%).
Andando a scorporare invece i dati riferiti ai due diversi sottocampioni, da una parte ai praticanti e dall’altra ai non praticanti, emerge che tutti si trovano d’accordo sull’utilizzo delle cellule staminali per le cure mediche, ma con percentuali diverse: i primi con l’84,8% dei favori, i secondi con il 91,1%. Lo stesso si riscontra in merito all’istituzione nel nostro Paese del divorzio breve: 70,8% di favorevoli tra i primi e 90,5% tra i secondi. I cattolici praticanti sposano le principali tematiche etiche e morali nell’ordine che segue: fecondazione assistita (68,6%), tutela giuridica alle coppie di fatto (64,2%) e testamento biologico (58,1%). Si dicono invece contrari rispetto al suicidio assistito (83,7%, approccio condiviso anche dal 70,1% dei cattolici non praticanti), all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali (80,2%; punto di vista in comune con il 65,2% dei cattolici non praticanti), ai matrimoni tra persone dello stesso sesso (68,6%), all’eutanasia (62%) e alla pillola abortiva RU-486 (52,9%). I cattolici non praticanti mostrano invece un’apertura maggiore nei confronti dei temi più caldi del momento: si schierano infatti in percentuale più elevata a favore della tutela giuridica alle coppie di fatto (83,3%), della fecondazione assistita (79%), del testamento biologico (76%) e, a differenza dei praticanti, si pronunciano nella maggioranza dei casi a favore della pillola abortiva RU-486 (69,3%), dell’eutanasia (65,4%) e dei matrimoni fra persone dello stesso sesso (50,6%).