di Adelaide Martino Cantafio
Sono perplessa… perché non credo di avere inculcato ai miei figli un modello culturale che, già ieri, forse, e oggi, a maggior ragione, sembra superato! Quale modello? Quello di non applicare, in un incontro a due, la regola del conto alla romana. Io non ho insegnato loro, che, quando si è in due, bisogna applicare la regola della galanteria (sebbene ne è fossi convinta)! Né ho detto mai che a un uomo dovrebbe far piacere offrire la cena, tanto da considerare il gesto come un punto d’onore (quantunque lo pensassi)! Di conseguenza, in tutta onestà, non ho mai apostrofato, con gli appellativi di “taccagno”, “spilorcio”, “braccino corto”, "pitocco” chi, al momento del conto, al ristorante, in viaggio, riguardo al consumo di benzina, oppure al conto di un soggiorno altrove, sempre a due, si sarebbe trovato a dire, per esempio: "cara, sono tot euro a testa". Eppure ricordo bene alcuni episodi del passato, quando mi si chiedeva, da parte di mio figlio, il doppio della paghetta settimanale, per una pizza, per un cinema, per l’entrata in un locale, a due! E, ancora, ricordo le parole dei suoi proff. nel mettermi a parte di alcuni suoi gesti nobilissimi, come l’aver fatto recapitare alla sua fidanzatina, un bouquet di fiori, in classe, con gli auguri di buon compleanno o per una richiesta di pace, dopo una loro scaramuccIa.
Ebbene, oggi, anche il nipotino undicenne la pensa così e ne è felice e orgoglioso. Credete che debba correggerlo?