Grazie a un lancio di una agenzia stampa della Toscana, ci siamo ricordati che oggi, 1 gennaio, c’è lo sciopero del commercio in Toscana indetto da Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana, cioè Cgil, Cisl e Uil. Avevamo prestato attenzione a questa chiamata alla grande mobilitazione da parte dei maggiori sindacati quando, prima di Natale 2014, era stato convocato lo sciopero per il giorno di Natale, quello di Santo Stefano e, per l’appunto, il primo dell’anno. Uno “sciopero” convocato in nome del diritto -secondo i sindacati- per i dipendenti del commercio a festeggiare in famiglia le feste religiose e di fine anno. Uno “sciopero” -a nostro avviso- razzista e discriminatorio perchè riguardava solo una parte dei lavoratori:
– razzista; la parte dei cristiani che festeggia la nascita di Gesù di Nazaret il 25 dicembre e non le migliaia di lavoratori di altre fedi religiose o di nessuna fede;
– discriminatorio; i lavoratori -per esempio- di bar, ristoranti, trasporti pubblici e privati, servizi tipo elettrici, energetici, idrici, addetti alla sicurezza, negozi a conduzione familiare senza dipendenti (magari quelli gestiti da extracomunitari e che fanno inviperire gli amministratori comunali coi loro strampalati piani del commercio), etc. Quindi quelli che i tre sindacati considerano lavoratori di serie B e che, per il loro concetto di pubblica utilità, possono lavorare anche il 31 dicembre alle ore 23,59; pubblica utilità che per loro non esiste -sempre per esempio- nell’ambito della fornitura di beni come quelli legati ai consumi quotidiani.
Bene. Ognuno con le proprie opinioni ed idee. E bisogna riconoscere, a parte per l’appunto razzismo e discriminazione, che lo sciopero dei tre sindacati e’ perfettamente riuscito. Non al 100%, per carità, ma la maggior parte dei lavoratori da loro chiamati all’esercizio di questo diritto di rivalsa, ha risposto all’invito e se n’e’ rimasto a casa.
Anno domini 2015: la fiction e’ servita! Registi i tre sindacati, attori -quasi tutti inconsapevoli- i lavoratori i cui datori di lavoro hanno avuto terrore della mobilitazione sindacale ed hanno lasciato a casa i loro dipendenti. La fiction, per l’appunto! La principale forma di governo e di amministrazione che ci ha portato nel 2015 e rispetto alla quale tutti dovrebbero essere contenti e, sotto l’albero e/o nei pannolini del nuovo anno, tessere le lodi dell’anno che è stato e di quello che è arrivato. A proposito, un consiglio ai tre sindacati. Il prossimo sciopero, onde registrare anche qui adesioni di massa, consigliamo di convocarlo sui bagnasciuga il 15 agosto. Successo di massa garantito anche in questo caso.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc