Spoleto – Si avvicina il terzo e ultimo weekend del Festival dei Due Mondi, che dallo scorso 24 giugno ha portato in scena oltre 60 spettacoli di Musica, Teatro, Danza e Teatro Musicale. La sessantacinquesima edizione si conclude domenica 10 luglio con il concerto finale in Piazza Duomo che Antonio Pappano – alla testa dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – dedica ai compositori americani, con la straordinaria voce solista di Barbara Hannigan per Knoxville. Summer of 1915 di Samuel Barber e la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. Presenza impreziosita dal concerto da camera al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi (10 luglio ore 12) che coinvolge Pappano e Hannigan insieme al clarinettista Alessandro Carbonare.
Grande attesa per l’arrivo a Spoleto di Anne Teresa De Keersmaeker e Thomas Ostermeier, protagonisti delle sezioni Danza e Teatro. In Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) De Keersmaeker continua il suo percorso di ricerca attraverso la musica addentrandosi nella scrittura mistica e geometrica delle Sonate del Rosario di Heinrich Ignaz Franz von Biber e lavorando a stretto contatto con la violinista Amandine Beyer e il suo ensemble Gli Incogniti, interpreti della musica di Biber sul palcoscenico del Teatro Romano. Da Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich degli esordi ai più recenti Partita n.2 di Bach e Vortex Temporum di Grisey, la coreografa belga utilizza strutture musicali per un’opera coreografica che attinge anche agli schemi matematici e al mondo naturale offrendo una prospettiva unica sul movimento del corpo nel tempo e nello spazio.
Il regista tedesco Thomas Ostermeier presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore del racconto autobiografico di Édouard Louis. Attingendo a linguaggi diversi – fra cui danza, video, musica – Ostermeier sviluppa una complessa struttura narrativa che ricostruisce il trauma di un incontro violento. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.
Il cartellone teatrale dell’ultimo weekend è particolarmente ricco con i debutti di HỲBRIS (7–10 luglio, San Simone), il nuovo lavoro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, massimi esponenti del teatro di ricerca e premiati con il Leone d’Oro alla carriera nel 2018, e Il gabbiano (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), prima tappa del progetto pluriennale che il regista Leonardo Lidi dedica ad Anton Čechov, con tre spettacoli in tre edizioni.
Dopo i concerti di Mariza, Dianne Reeves e Barbara Hannigan c’è ancora un appuntamento in Piazza Duomo con la voce di Angélique Kidjo (8 luglio), quattro-volte vincitrice ai Grammy Awards e interprete del suo nuovo album Mother Nature, con il quale torna ai ritmi della sua Africa celebrandola come luogo geografico e soprattutto come culla del genere umano. Al confine tra installazione, concerto e live set è la performance musicale The Act of Touch (8–9 luglio, Teatrino delle 6 Luca Ronconi, ore 23): Tovel (aka Matteo Franceschini) dialoga attraverso l’elettronica con i suoni reali delle sculture di pianoforti realizzate da Jacopo Mazzonelli.
Ultime rappresentazioni per Le Bal de Paris (Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), spettacolo immersivo in realtà aumentata ideato dalla coreografa Blanca Li che ha fatto registrare il tutto esaurito. Completa la sezione danza lo spettacolo Toná (8-10 luglio, Auditorium della Stella) di Luz Arcas – coreografa e danzatrice fondatrice della compagnia La Phármaco, una proposta scenica multidisciplinare che esplora la fugacità, la morte e la memoria.