Restrizioni e distanza sociale dettate dalla pandemia hanno riacceso l’attenzione internazionale sull’importanza del benessere psicologico. Al pari di quella fisica, la salute mentale è un diritto inviolabile e imprescindibile per vivere: la qualità della vita è garantita dall’equilibrio tra il benessere fisico e la stabilità psichica.
Aspiranti psicologi in aumento: il boom del 2020
Nonostante l’estrema flessibilità di applicazione della psicologia, il suo valore scientifico è stato ignorato per lungo tempo; descritta più come facoltà umanistica che branca prettamente scientifica. Ne è dimostrazione anche l’iniziale tentennamento del governo sulla questione del bonus psicologo, agevolazione approvata nell’ultimo anno, definitivamente il 24 febbraio ed entrata in vigore il 1° marzo 2022.
Solo negli ultimi anni l’igiene mentale ha iniziato a essere considerata veramente fondamentale da parte della comunità internazionale; fenomeno che, accanto all’ottimizzazione della branca psicologica, ha contribuito ad ampliare le possibilità di intervento di psicologi e affini in numerosi ambiti e servizi per risolvere le problematiche più disparate con rigore scientifico finalmente riconosciuto a livello mondiale.
L’anno di svolta è stato il 2020. La successione dei quattro numeri è ricordata dall’intera popolazione mondiale come la culla di una delle più grandi crisi dei giorni nostri: la pandemia da Covid-19. Dallo scoppio pandemico l’interesse per il benessere psicologico si è acceso soprattutto nei giovani, come riflettono i dati delle iscrizioni alle facoltà di psicologia di tutta Italia: dall’aumento del 2% a Trento fino al 43,5% alla Milano-Bicocca.
Laurea in psicologia: digitalizzazione e lavoro
Oltre alla presa di coscienza sulla vitalità del supporto psicologico, vi sono altre motivazioni alla base della recente spinta verso le iscrizioni nelle facoltà di psicologia. Concomitante all’illuminazione comunitaria sulla necessità di intervento di fronte a disagi psicologici comuni, e soprattutto acuiti durante la pandemia e a causa delle sue ripercussioni, complice dell’accelerazione dei corsi di laurea psicologici è anche l’incontrovertibile fenomeno della digitalizzazione.
Già avviato da tempo, il trasferimento all’online trova la sua piena affermazione negli ultimi due anni, elevandosi a privilegio del nostro secolo. Durante il confinamento nazionale, tale passaggio ha garantito la continuità allo studio e al lavoro proprio in virtù delle sue potenzialità di fruizione.
Così, a fianco del boom di iscrizioni presso le sedi fisiche di tutta Italia, l’aumento della domanda di aspiranti psicologi è stato considerevole anche per i corsi di laurea online. Tale tendenza sta crescendo notevolmente in quanto è possibile ottenere dei titoli altrettanto validi frequentando le università telematiche riconosciute dal MIUR; per sapere quali sono le migliori del 2022 è possibile consultare un elenco dettagliato come quello di AteneiOnline.it. La profonda trasformazione dipinge oggi una società sempre più iperconnessa, ormai avvezza alle comodità di Internet.
Principali sbocchi lavorativi
Per i neolaureati in psicologia sono previsti diversi sbocchi lavorativi: la carriera spazia dall’ambito accademico a quello aziendale:
- Percorso accademico: in università con un dottorato di ricerca, oppure insegnando negli istituti d’istruzione di primo e secondo grado;
- Psicoterapia: distinta da quella dello psicologo, si tratta di una figura più specifica al trattamento di psicopatologie con l’ausilio di test;
- Criminologia: specializzata nell’ultimo decennio, la professione del criminologo collabora con le autorità per definire il profilo psicologico dei criminali, apportando un aiuto fondamentale alle indagini;
- Aziende e organizzazioni: lavorando nelle “Risorse Umane”, il ruolo si occupa della selezione del personale e gestire gli aspetti psicologici delle dinamiche tra dipendenti.