Per il cenone di fine anno gli italiani hanno speso 2,5 miliardi di euro per i cibi e le bevande che quasi nove italiani su dieci (87%) hanno consumato nelle case, proprie o di parenti e amici mentre gli altri si sono divisi tra ristoranti e pizzerie scelti da 4,6 milioni di persone, con circa trecentocinquantamila presenze negli agriturismi.
E’ quanto emerge dal bilancio di Capodanno tracciato dalla Coldiretti dal quale si evidenzia un importo complessivo in lieve aumento rispetto al capodanno 2022 (+2%) ma anche un deciso ritorno dei riti scaramantici a tavola spinti dalle difficoltà che hanno segnato gli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra.
La media delle persone a tavola è leggermente superiore ai 7 posti con il ritorno alla convivialità confermato dal successo delle feste in piazza, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Lo spumante – sottolinea la Coldiretti – si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’85% dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo diffuse credenze che hanno premiato anche i chicchi d’uva (56%) i frutti di melograno, la frutta secca e il peperoncino rosso.
L’interesse per le lenticchie è stato accompagnato dalla riscossa di cotechino e zampone presenti sul 70% delle tavole. Sulle tavole per le feste è stata forte la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie ma – sottolinea Coldiretti Impresa pesca – il 65% degli italiani ha assaggiato il salmone arrivato dall’estero, appena il 9% ha portato in tavola le ostriche e il 5% il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata.
Ma sulle tavole del Capodanno il prodotto italiano più presente all’estero è stato lo spumante con un totale di 936 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate nel mondo nel 2023, più del triplo di quelle di champagne che scendono ad appena 300 milioni, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Ismea Uiv. Viene stappato all’estero – continua la Coldiretti – oltre i 2/3 del consumo totale per un totale di 650 milioni di bottiglie, con i brindisi Made in Italy che dominano nettamente a livello internazionale davanti allo champagne francese, che però riesce ancora a spuntare prezzi nettamente superiori. E con le bollicine tricolori si diffonde anche – conclude la Coldiretti – il tipico gesto di buon auspicio di intingere un dito nel bicchiere di spumante e passarlo poi dietro l’orecchio.