Totò e Vicé, i teneri e surreali clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati, riletti dalla maestria di due grandi artisti, Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
In scena per la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata L’arte è pace, Totò e Vicé prosegue il palinsesto 2024/2025 al Teatro Mina Mezzadri di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A) e della rassegna Nello spazio e nel tempo. Palestra di teatro contemporaneo. Sarà in scena dal 19 al 28 novembre 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30 (lunedì riposo).
Lo spettacolo vede i testi di Franco Scaldati, la regia e interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, il disegno luci di Maurizio Viani, i costumi di Mela Dell’Erba per una produzione firmata Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Compagnia Vetrano – Randisi.
Artisti di straordinaria sensibilità, Enzo Vetrano e Stefano Randisi fanno della dialettica e del confronto l’espressione della loro poetica, con un sodalizio che dura da oltre quarant’anni.
Da tempo hanno incontrato la poesia di Franco Scaldati – autore presente anche nel lavoro presentato la scorsa Stagione per il CTB, Fantasmi da Pirandello – e soprattutto di Totò e Vicé, nati dalla fantasia del poeta, attore e drammaturgo palermitano.
Totò e Vicé sono legati da un’amicizia reciproca assoluta e vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra il mondo terreno e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere. Nelle loro parole, gesti, pensieri, giochi, Vetrano e Randisi si sono subito specchiati.
“Abbiamo conosciuto Franco Scaldati a Palermo, alla fine degli anni ’70 – si legge nelle note firmate dai due artisti –. Nel 1977 avevamo affittato due locali a pochi passi di distanza, dove lavoravamo quotidianamente e presentavamo i nostri lavori al pubblico che ci seguiva. Nel 1979 ci trasferimmo in Emilia-Romagna; per lungo tempo ci siamo perduti di vista con Franco, anche se seguivamo da lontano il suo lavoro.
Poi, nel 2007, per un omaggio alla memoria di Leo De Berardinis, ci venne il desiderio di leggere alcuni frammenti di Totò e Vicé, e così, in un capannone industriale alla periferia di Bologna, le sue parole scritte in un palermitano stretto ma altamente poetico cominciarono a toccare il cuore di un pubblico che si trovò spiazzato e affascinato. Per noi una rivelazione: quei dialoghi sembravano scritti per noi, li percepivamo come qualcosa che apparteneva alla nostra vita, alla nostra storia, al nostro sentire.
E così – anche grazie all’esortazione di Franco Quadri, che venne a incontrarci al termine di una recita della tournée di Fantasmi – cominciammo l’avventura di Totò e Vicé, che dura da tredici anni e continua ancora, uno spettacolo che ha girato tutta l’Italia, e non solo. Siamo stati per ben due volte a Pechino, dove lo spettacolo ha avuto un successo strepitoso, a conferma che la poesia di questi due personaggi arriva a tutti. La cosa bella è che, anche dopo il debutto, Scaldati continuava a inviarci “pizzini” con nuove frasi, dicendoci: se vi piacciono potete usarle… regali meravigliosi che diventavano subito nuovi dialoghi dello spettacolo”.
Totò e Vicé è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.