L’11 ottobre in molti Paesi del mondo si celebra il Coming Out Day, la ricorrenza che accende i riflettori sulla visibilità delle persone lgbti, in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e del tempo libero. la data ricorda quella dell’11 ottobre 1987, quando si tenne a Washington la seconda marcia nazionale per i diritti delle persone lgbti.
L’espressione coming out fa riferimento alla frase coming out of the closet, che, tradotta dall’inglese, significa letteralmente “uscire dal nascondiglio”. Il suo utilizzo fa riferimento al momento in cui le persone lgbti dichiarano pubblicamente il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.”Il coming out – commenta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – è un processo spesso graduale, lungo e complesso, nella vita delle persone lgbti.
È evidente infatti che nonostante l’avanzamento nel riconoscimento dei diritti delle persone lgbti, dichiararsi gay o lesbica in un contesto sociale può comportare ancora effetti negativi, in termini di esclusione, discriminazione se non addirittura di violenze subite. Questo è il motivo per cui ancora tantissime persone lgbti rimangono nascoste, velate, relegando questo importante tratto identitario a un privato molto circoscritto, se non addirittura a una seconda vita vissuta in una sorta di clandestinità. Tuttavia, è necessario tenere a mente che proprio la visibilità delle persone lgbti ha permesso di compiere quella lenta ma importante rivoluzione culturale che ha portato nel nostro Paese all’approvazione di una legge sulle unioni civili, ad esempio.
Non solo: l’esperienza del coming out rappresenta una seconda nascita per le persone che la attraversano: una rinascita autentica e orgogliosa. In questa giornata, quindi, è per noi fondamentale diffondere lo stimolo ad affrontare il coming out, per vivere meglio innanzitutto, ma anche per dare il proprio contributo all’avanzamento delle battaglie della nostra comunità.
Coming out come atto personale e politico assieme, che contribuisce a migliorare la propria vita e quella delle persone che ci circondano. Perché la visibilità è il primo e più importante antidoto contro l’omofobia che ci circonda”.
Per la giornata del coming out day Arcigay promuove una campagna di comunicazione, fatta di card da diffondere sui social media, e che mostra i volti sorridenti di persone che hanno fatto coming out, coi familiari, con gli amici, coi colleghi. Il claim della campagna è “L’ho detto” ed è inserito nel progetto sulla visibilità lgbti promosso da Arcigay, dal titolo “Ho qualcosa da dirvi”.