
Milano – Il teatro, da sempre, ha il potere di farci sognare attraverso il racconto di mondi immaginati. Quando questo accade nel cuore dell’Ospedale Niguarda di Milano, la magia dell’arte riesce a trasformare gli spazi dedicati quotidianamente alla cura in qualcosa che va oltre lo spettacolo: un’esperienza fatta di emozione, incontro e condivisione, che ci fa sentire parte di un progetto comune.
Questo è quello che è accaduto domenica 23 marzo, sotto la volta vetrata della Galleria del Blocco Sud dell’ospedale meneghino, ai 400 ospiti che hanno partecipato alla seconda edizione di “SLAvadent alla Sla!”, lo spettacolo ideato e diretto da Enrico Bertolino a sostegno del Centro Clinico NeMO di Milano, punto di riferimento nella cura e nella ricerca sulle malattie neuromuscolari e neurodegenerative.
“Noi artisti siamo qui stasera spinti dal sano egoismo solidale, più bene riceviamo dal nostro pubblico più è il bene che vogliamo restituire. – così ha aperto Enrico Bertolino, vero mattatore della serata, con il suo messaggio schietto, come solo sa fare la satira che racconta la vita – Il tempo che abbiamo dedicato a questo evento non è paragonabile alla determinazione degli operatori sanitari, che ogni giorno affrontano la realtà della cura, né alla forza di chi vive con la SLA e che, anche nell’immobilità, riesce a muovere qualcosa di essenziale: la speranza. Serate come questa ci ricordano che non si smette mai di avere un ruolo, fosse anche solo quello di alleggerire. Perché far sorridere ed essere solidali, in certi momenti, è forse il modo più semplice, eppure necessario, di stare vicini davvero. – Ed è così che l’arte si è fatta ponte di solidarietà, unendo talento e impegno per dare simbolicamente “due schiaffi alla SLA” e sostenere la ricerca scientifica su questa malattia neurodegenerativa grave.
Testimone della forza in movimento presente in sala Luca Leoni, la cui esperienza di malattia si incontra con la stessa fede calcistica di Bertolino nell’Inter Club degli InterNati. Tanti gli ospiti speciali della serata, numerosi donatori e InterNati accomunati dallo stesso spirito solidale. Tra loro anche Francesco Renga, che prima dello spettacolo ha voluto conoscere da vicino la realtà del Centro Clinico NeMO, visitandone gli spazi di cura e incontrando operatori e pazienti.
Sul palco con Bertolino, anche quest’anno Ale e Franz e la loro immancabile panchina; Nikolas Albanese, illusionista e prestigiatore che unisce magia ed ironia; la comicità barocca e teatrale di Lunanzio e la “chat delle mamme” di Federica Ferrero, con la musica degli Jaga Pirates. Artisti e amici di sempre, che hanno regalato uno show travolgente, con monologhi, sketch e musica, per ridere insieme e farsi sorprendere dal desiderio di divertirsi facendo del bene. E poi il crescendo degli applausi dal pubblico a dire che di talento ce n’era tanto.
Sì, perché l’arte della comicità ha incontrato l’eccellenza della cucina italiana, trasformando la Galleria del Niguarda in un foyer del gusto, dove gli ospiti hanno vissuto un’esperienza indimenticabile. Risotto, finger food ed un trionfo di lievitati preparati da una brigata di venti Chef e Maestri panificatori di fama nazionale, volontari dell’Associazione SLAfood. A guidarli il presidente dell’Associazione, Davide Rafanelli, persona con Sla, consigliere nazionale AISLA e paziente del Centro NeMO, che ha raccontato: “La presenza così numerosa non solo è testimonianza di supporto per il Centro NeMO ma un meraviglioso messaggio di energia ai ricercatori e agli operatori che ogni giorno trasformano il dolore in amore. Il mio grazie va agli chef, sempre pronti a rispondere con talento e cuore, e ad AISLA, un faro per tutti noi malati e per le nostre famiglie”. Al fianco di SLAfood anche APCI, Associazione Panificatori di Milano, Richemont Club Italia e Athletic Chef.
“Questa serata è un incontro straordinario di bellezza, talento e solidarietà. Il nostro grazie va a tutti coloro che hanno risposto all’invito dell’amico Enrico Bertolino, dimostrando il desiderio di fare la differenza insieme. La presenza di oggi continuerà domani ad essere per noi speranza ed impegno concreti, al fianco di chi vive la malattia”. Queste le parole di ringraziamento del presidente dei Centri NeMO, Marco Rasconi.
I numeri della serata raccontano il valore di questo evento: 95 volontari coinvolti e una raccolta fondi di 22.000 euro. Contributi preziosi che dicono di voler essere parte di un progetto comune e che solo nell’ultimo anno ha preso in carico 600 famiglie con SLA, di cui 90 nuovi pazienti; condotto 10 studi di ricerca clinica e 96 professionisti, impegnati a garantire un modello di assistenza multidisciplinare e specializzato.
Un evento che ha reso l’arte strumento di cura, come ha dichiarato il Direttore Socio-Sanitario dell’Ospedale Niguarda, Laura Zoppini: “Questa serata è un momento speciale, perché possiamo vedere gli spazi, dedicati ogni giorno ad accogliere chi ha bisogno di cura, trasformarsi in un teatro vivo di emozioni, solidarietà e desiderio di aiutare. Questa energia e partecipazione ci riempie di orgoglio e rafforza il nostro impegno al fianco del Centro Clinico NeMO, delle associazioni dei pazienti e dei volontari”.
L’iniziativa ha visto il patrocinio di AISLA, l’Associazione nazionale punto di riferimento per l’assistenza delle persone con SLA e Socio Fondatore dei Centri NeMO.
Si è unito il patrocinio dell’Associazione Wamba e Athena ETS, da anni al fianco dei Centri Clinici NeMO ed il prezioso sostegno di Jesurum Leoni Comunicazione, Gierrelift e Overline, insieme al supporto tecnico di La Casa dei Sapori Banqueting, Coopservice Soc.coop.p.A., Azienda Agricola Luigi e Carlo Guidobono Cavalchini “Riso Buono”, Consorzio Tutela Aceto Balsamico Di Modena, Consorzio Latterie Virgilio, Demetra SRL, Mowi Italia srl, GeMMO e l’Associazione Amici di Michele.
Grazie a tutti coloro che hanno reso unica la serata, lasciandosi contagiare dal desiderio di divertirsi insieme, con la consapevolezza di aver partecipato ad uno spettacolo che ha reso ciascuno un po’ più ricco di vita.