Era meglio il calcio ai miei tempi. Durante l’incontro calcistico della categoria “pulcini”, disputato nel pomeriggio dello scorso 30 novembre, presso l’impianto sportivo di via Santa Elisabetta, in zona Santa Lucia (Verona), è scoppiata una lite tra alcuni genitori presenti sugli spalti.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti intervenuti immediatamente sul posto, una banale discussione tra un cittadino albanese di 38 anni e un cittadino marocchino di 50, sarebbe sfociata in gravi insulti ed aggressioni. Infatti, dapprima il più giovane dei due, mentre stava rimproverando il proprio figlio, sarebbe stato aggredito dall’altro che, per farlo tacere, gli avrebbe messo le mani in faccia, provocandogli ferite alle labbra e ai denti. Aggressione culminata nella reazione del 38enne che, dopo aver estratto un coltello, lo avrebbe puntato contro l’altro genitore, minacciandolo di morte.
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Era meglio il calcio ai miei tempi. Giovanile, intendo. Quando cominciavi in una società quanto meno a 13 anni. Prima giocavi in cortile, su un prato davanti a casa, all’oratorio. Prima i genitori non c’erano, se ne stavano a casa, ti chiamavano per tornare in casa a fare i compiti. Prima non c’era la grande balla delle “scuole calcio”. ma quali scuole calcio! Sono salvadanai per le piccole società, e non gliene faccio una colpa. Ma sono solo quello. Anzi no. Sono anche il terreno fertiliissimo della stupidità. A mia mamma premeva che studiassi, adesso il papà e la mamma che portano un bimbo di nove anni a “fare la partita”, dicono tante di quelle fesserie che tutte insieme basterebbero per una DASPO educativa. Assaltano l’arbitro da subito; appiccicano al piccolo figlio che, magari, ha un buon possesso di palla e fa gol, epitteti scomodi, ingombranti, assurdi.
Il bimbo che ne fa sei nell’Under 12 diventa Cristiano Ronaldo. Quando a 15 anni lo stesso CR7 de noaltri fa un primo, serio campionato, categoria allievi, e in una stagione segna 4-5 gol in tutto… si sente un fallito. E smette. Ecco lo splendido effetto boomerang del Cristiano Ronaldo appiccicato a un bimbo di 8-9 anni.
Una stupidità colossale. Aggiungo un aspetto educativo. Una volta in cortile litigai con un amichetto di pallone. Aveva detto una frasaccia riferita a mia mamma, in realtà in modo generico, è stata la sola volta che mi sono attaccato in cortile. La mamma scese, le spiegai, mi chiese di portarla “sul luogo del delitto”. la portai, disse quello che doveva dire a quel ragazzetto maleducato.
Mi sentivo, davvero, risarcito.
Tornando a casa, la mamma mi rifilò due ceffoni sonori e tosti. Mamma, perchè? “Perchè ti ho detto che tu qui non ci devi venire. Disse. Giusto così: lo schiaffone subito comportava un’ulteriore lezione. Magistrale. Ecco. I genitori stiano a casa, se proprio non possono spendere in un modo più adeguato i soldi per l’educazione del figlio.
Diego Costa