Il 44% dei giovani sposi tradisce, 7 ragazzi su 10 usano materiale porno, quasi la metà vorrebbe praticare il BDSM. Un quarto degli omosessuali non usa contraccettivi e precauzioni
Il sesso, i rapporti sentimentali tra “tradizione” e legami alternativi, e il mondo dell’erotismo e della trasgressione: dalla pornografia al BDSM, dal sexting all’uso dei sex toys. Giovani italiani divisi tra la voglia di sposare sesso e sentimenti, preservando la tradizionale vita di coppia, e la tentazione di sperimentare legami alternativi, come l’amicizia di letto. E se la “coppia aperta” piace poco, il 44% dei giovani sposati fa sesso occasionale fuori dalla coppia.
Nato da un’idea dello staff de Il Filocolo, il rapporto dell’Eurispes “Sesso, erotismo e sentimenti: i giovani fuori dagli schemi” rivela come i giovani italiani vivono i rapporti sessuali e il mondo dell’eros.
Oltre sette su dieci utilizzano materiale pornografico, quasi sei su dieci hanno praticato il sexting almeno una volta nella vita e oltre quattro su dieci usano dildo e vibratori come “aiutino”. Se poi è vero che il 72,3% dei giovani non ha “mai” praticato il BDSM, la percentuale di quanti invece sono incuriositi o avrebbero la voglia di farlo si attesta al 54,8%.
Omosessuali audaci e trasgressivi, un quarto di loro non usa contraccettivi e la stragrande maggioranza intrattiene amicizie di letto.Tra tutti gioviani, quelli del Nord-Est sono i più licenziosi.
Lo spaccato che emerge dalle 89 tabelle in cui è articolata l’indagine “Sesso, erotismo e sentimenti: i giovani fuori dagli schemi”, suggerisce un’ampia serie di valutazioni che non confluiscono automaticamente in un’immagine nitida e univoca. Sarebbe del resto illusorio ricercare unitarietà in un contesto così variegato in cui le diverse soggettività pesano assai più di norme e vincoli esterni che vedono sempre più erosa la loro cogenza.
Anche nella sfera della sessualità e nei rapporti tra questa e le dinamiche affettive, il protagonista è il singolo che procede lungo un percorso individuale e auto-costruito che, a differenza di quanto avveniva negli anni dell’edificazione della società di massa, non risente più di tanto delle “mode” e delle omologazioni proposte nel e dal contesto pubblico. Così come nella più generale sfera del consumo, guidato da un marketing iper-individualizzato, l’individuo-massa è stato sostituito da un individualismo di massa.
Sopravvive, comunque, una diversificazione di genere che è interessante sottolineare. Tra i “giovani maschi” e le “giovani femmine”, mentre l’auto-erotismo risulta sdoganato e valorizzato quasi in egual misura – e ciò è certamente frutto dei processi di liberazione della donna quanto meno nell’area della sessualità ‒, la dimensione affettiva collegata all’eros risulta molto più cogente tra le giovani piuttosto che tra i giovani. Per quel che riguarda i “vincoli esterni” e la dimensione pubblica della coppia, va rilevato che il matrimonio continua in certa misura a “contenere” il libero fluire delle pulsioni sessuali molto più dei rapporti di convivenza. Ma in proposito c’è da chiedersi se non sia proprio l’impegno di “esclusiva” anche solo formale che si assume con il matrimonio, a contribuire alla progressiva rarefazione di questo istituto.