Partirà a dicembre da Friuli Venezia Giulia e Veneto la sperimentazione europea del gioco Free to Choose che mira ad aiutare i giovani 16-29 anni a superare gli stereotipi di genere che ancora li condizionano nella scelta del percorso educativo, formativo e professionale.
Le sessioni ufficiali del gioco da tavolo, che è parte integrante dell’omonimo progetto europeo, coinvolgeranno diverse realtà tra cui il Laboratorio Giovani di Cavallino-Treporti (Ve), il Progetto Giovani di Treviso e diversi Centri di aggregazione giovanile del Pordenonese – tutti gestiti dalla Cooperativa sociale Itaca, ente capofila del progetto -, ma anche alcune scuole superiori di Pordenone, San Donà di Piave e Treviso.
E ancora biblioteche, ludoteche, associazioni di gioco e ambienti informali. Tra settembre e novembre lo staff di progetto si dedicherà alla preparazione dei materiali (E-Book e Wizard Book), nonché delle sessioni di training per i game master.
Leader della prossima fase di progetto sarà Apload, il partner portoghese specializzato in valutazione di impatto di progetti sociali. La sperimentazione, supportata da metodologie scientifiche, coinvolgerà anche giovani in Emilia Romagna grazie all’Università di Modena e Reggio Emilia, Portogallo con Apload e scuole superiori nella Slovenia sud-orientale con Mladinski Center Bit e Zavod Nefiks.
Prosegue, nel frattempo, il lavoro di rifinitura del prototipo finale del gioco da tavolo. Nel corso dell’estate è stata particolarmente intensa l’attività di disseminazione portata avanti tra Italia, Slovenia e Spagna grazie a molteplici sessioni ludiche con giovani provenienti da Italia, Spagna, Regno Unito, Slovenia, Fyrom (Former Yugoslav Republic of Macedonia), Croazia, Grecia e Lettonia.
I feedback ricevuti dai “giocatori” e dalle “giocatrici” sono stati infatti particolarmente importanti, perché stanno consentendo allo staff di progetto quel labor limae necessario a definire con accuratezza e meticolosità ogni particolare del gioco.
Dai riscontri ottenuti attraverso la somministrazione di questionari mirati, è risultato che nel gioco gli stereotipi di genere emergono in maniera indiretta e vengono utilizzati dai giocatori in maniera inconsapevole, il che è perfettamente in linea con la progettualità di Free to Choose. A ciò si lega il fatto che risulta fondamentale la fase successiva alla conclusione del gioco, ovvero quella di dialogo e confronto con i game master.
Ultimo in ordine di tempo è stato l’appuntamento del 9 settembre a Cappella Maggiore (Ve) all’interno di Ludica 2018, la festa del gioco in scatola giunta alla 3^ edizione e organizzata dall’associazione di Vittorio Veneto “Giocatori in Scatola”. Tra le novità di quest’anno un’area dedicata in cui incontrare inventori di giochi da tavolo, un’occasione per scoprire sia le novità che, soprattutto, le menti che ci sono dietro, ed è stata proprio questa la sezione in cui Free to Choose è stato presentato e “giocato”.
Feel Excluded to be Inclusive, ovvero sentiti escluso per essere inclusivo, era il titolo dello scambio giovanile Erasmus + tenutosi nella cittadina slovena di Črnomelj organizzato dal partner Mladinski Center Bit, dove dal 20 al 23 agosto era presente anche Free to Choose con una serie di sessioni ludiche.
Più che significativa nell’economia della disseminazione estiva del progetto la trasferta agostana a Benicàssim (Spagna) dove, dal 18 al 20 agosto, Free to Choose è stato presentato con grande riscontro dal Dipartimento Cultura dell’associazione Rototom al Festival europeo Rototom Sunsplash. Il festival, che ha celebrato il suo 25ennale, ha fornito al gioco una cornice mirata, fondata sulla “fabbrica di valori” del Magicomundo, area destinata in particolare a bambini, giovani e famiglie, che ha consentito al prototipo del gioco di emergere quale “pioniere” nel superamento degli stereotipi di genere che influiscono nella formazione e nella scelta della carriera professionale negli adolescenti europei.
Il progetto Free to Choose coinvolge una decina di organizzazioni di cinque Paesi europei all’interno di un partenariato che comprende, oltre alla capofila Cooperativa sociale Itaca, Regione Friuli Venezia Giulia Assessorato al Lavoro, Istruzione, Politiche giovanili e Pari opportunità, Ires Fvg, Università di Modena e Reggio Emilia per l’Italia, e poi Mcbit e Nefiks (Slovenia), Opciònate e Università di Valencia (Spagna), Apload (Portogallo) e Mediterranean Institute for Gender Studies MIGS (Cipro).